Gualtieri: «Rischio depressione, subito giù le tasse alle famiglie». Oggi in Cdm il decreto semplificazioni

Gualtieri: «Rischio depressione, subito giù le tasse alle famiglie». Oggi in Cdm il decreto semplificazioni
Gualtieri: «Rischio depressione, subito giù le tasse alle famiglie». Oggi in Cdm il decreto semplificazioni
di Alessandra Severini
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Lunedì 6 Luglio 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12:13

Meno pressione fiscale, investimenti pubblici e meno burocrazia per rilanciare il paese. Ma «non c'è tempo da perdere», come scrive il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in premessa all'ambizioso Piano nazionale di rilancio, perché la crisi causata dal Covid ha avuto effetti economici «devastanti» ed è necessario «evitare una fase di depressione economica».

Tra gli obiettivi del programma di governo, come ribadito più volte dal premier Conte e dal suo ministro dell'Economia, c'è l'alleggerimento delle pressione fiscale. L'intento scrive il ministro è «una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta per disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli». La riforma del fisco però è tutta da scrivere: per ora c'è il timido taglio del cuneo fiscale che porterà nelle buste paga di luglio dei lavoratori dipendenti con reddito annuo inferiore ai 40mila euro qualche decina di euro in più. Il governo punta ad incentivare l'uso dei pagamenti elettronici per contrastare l'evasione fiscale e ad una graduale introduzione di un salario minimo orario già vigente in ventidue Paesi europei su ventotto. Si parla poi di fibra ottica nelle scuole, miglioramenti del Reddito di cittadinanza, riconversione dell'ex Ilva di Taranto.

Nel Piano che il governo vuole mettere a punto già a settembre e inviare poi alla Commissione europea ad ottobre, insieme al Def, si fissa come obiettivo «un livello di investimenti pubblici superiore al 3% del Pil». Per il rilancio post-Covid la bozza punta anche ad «incrementare la spesa pubblica per la ricerca e per l'istruzione in misura pari a 0,4 punti percentuali di Pil nei prossimi tre anni», dunque circa 7 miliardi.

Ma dove trovare tutte le risorse necessarie? Gualtieri dice che le «notevoli risorse che l'Unione Europea ha messo in campo devono essere utilizzate al meglio». Peccato però che sull'uso del Mes, ad esempio, la maggioranza sia completamente spaccata.
Oggi intanto arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto semplificazioni con cui l'esecutivo mira a semplificare le procedure amministrative per l'assegnazione dei lavori pubblici. «Non ci sarà nessun condono» ha assicurato il governo, ma fa ancora discutere nella maggioranza la sospensione per un anno del Codice degli appalti che porterebbe di fatto ad un'eliminazione delle gare. Il Pd vorrebbe invece mantenerle almeno per le opere dal valore superiore ai 5 milioni. Si discute anche sui poteri dei commissari straordinari previsti per la realizzazione di opere strategiche.
 

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