Fano, tutto il calore di Valmex: «Assumeremo ancora»

Fano, tutto il calore di Valmex: «Assumeremo ancora»
Fano, tutto il calore di Valmex: «Assumeremo ancora»
di Luigi Benelli
4 Minuti di Lettura
Martedì 18 Febbraio 2020, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 12:02

FANO - Da una parte l’industria che produce, quella delle linee di produzione, delle superfici in acciaio. Dall’altra le stanze dove si pensano nuovi prodotti, si sperimentano fino ad arrivare a nuovi brevetti. E un sito produttivo gestito in Iot, una sorta di intelligenza artificiale. Sembra fantascienza, ma è realtà. Valmex, industria di Lucrezia, è tra i leader europei nella produzione di scambiatori di calore per caldaie domestiche murali a gas e per l’industria della refrigerazione. Era nata nel 1969 con appena 19 dipendenti, oggi ne conta 350. Severino Capodagli, presidente di Valmex, a 80 anni guarda avanti. «L’oggi e il domani sono già scritti: dobbiamo continuare a guardare lontano, avere la visione lunga». 



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I numeri 
Il suo fatturato in crescita si appoggia a un export che penetra dagli Stati Uniti alla Cina. Nella compagine sociale di Valmex, accanto alla famiglia Capodagli, ci sono gli spagnoli di Orkli. I 350 addetti operano all’interno di un’area di 22mila metri quadrati e su cinque linee di produzione. Nel 2018 ha toccato 88 milioni di fatturato, il 54% garantito dall’export con Turchia, Nord Europa e Paesi dell’Est primi tre mercati di sbocco, con Stati Uniti e Cina che rappresentano i prossimi Paesi target. Nel corso degli anni, l’azienda ha dato vita a una trentina di brevetti, frutto di investimenti in R&S pari a 10 milioni di euro all’anno. «Nel polo di Lucrezia, sono operativi 30 ingegneri e tecnici specializzati - afferma Lorenzo Cantarini, direttore generale della Valmex e consigliere d’amministrazione - a loro è affidata la responsabilità di studiare nuove soluzioni che siano in grado “customizzare” il prodotto rispetto alle esigenze del cliente e, di conseguenza, di aumentare la gamma dell’offerta, offrendo soluzioni sempre più ecologiche e con rendimenti il più possibile vicini ai massimi teorici ottenibili». 

Il team
Cantarini esalta il concetto: «Per noi la ricerca e lo sviluppo sono la nostra base del fare industria. Abbiamo sempre investito su questo e per noi cosa che ci ha permesso di superare gli anni della crisi. Continueremo a farlo con nuove assunzioni. Abbiamo anche un centro logistico a Kunshan, in Cina, dove opera un altro team dedicato a ricerca e sviluppo. Arriviamo a proprietà intellettuali che tuteliamo con brevetti. Tutto questo in una logica 4.0, visto che uno dei tre siti produttivi è completamente gestito in IoT in termini di programmi, processi e gestione della qualità». Internet of things è una tecnologia che permette di massimizzare le capacità di raccolta e di utilizzo dei dati da più sorgenti come prodotti industriali, sistemi di fabbrica a vantaggio di una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi. «L’obiettivo è di rendere Valmex una fabbrica completamente intelligente, dove tutti i processi sono rivisitati in chiave cloud, big data e digitalizzati». 

L’incremento
L’obiettivo da qui a quattro anni è ambizioso. «Contiamo di aumentare il fatturato del 25% - spiega Cantarini - un processo di crescita sostenuto dalla presentazione di nuovi prodotti, come uno scambiatore su cui stiamo lavorando e che sarà pronto per il prossimo anno. Sarà un prodotto per le industrie e ci permetterà di entrare in ampi mercati. Il nuovo piano industriale, 2020-2024, prevede anche la crescita dimensionale in termini di struttura e fatturato». Lo sviluppo passa anche per i materiali utilizzati per la produzione degli scambiatori di calore: prima erano tutti in rame e l’alluminio è comparso solo nel 2004; ma già dal 2017 ha cominciato ad avanzare l’acciaio inox, «il materiale del futuro, che sarà utilizzato per produrre scambiatori a condensazione di altissima qualità ed alto rendimento». 

Macchine innovative 
Non solo materiali, ma anche il tema dell’ecosostenibilità dei combustibili.

Le caldaie murali a gas saranno usate ancora per molti anni, ma Cantarini e Capodagli sono convinti che «la produzione di energia da fonti rinnovabili prenderà il sopravvento sull’utilizzo dei combustibili fossili e, di conseguenza, il mercato cercherà nuovi macchinari. La certezza è che non ci mancherà il coraggio di arrivare a produrre macchine innovative in grado non solo di rispondere alle nuove richieste del mercato adottando sempre più soluzioni ecologiche, ma di continuare a generare valore e benessere per il nostro territorio». 

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