Il ritorno agli utili
di Indesit Company

Il ritorno agli utili di Indesit Company
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Giovedì 31 Ottobre 2013, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 16:11
FABRIANO - Euro forte e andamento ancora negativo della domanda nei principali Paesi incidono sui conti di Indesit Company, che chiude i risultati del terzo trimestre 2013 con un ritorno all’utile, 9 milioni, "dopo la negativit del primo semestre", ma in calo rispetto ai 20,4 milioni dello stesso periodo del 2012. Lo rende noto il consiglio di amministrazione di Indesit Company che si è riunito ieri a Milano sotto la presidenza di macro Milani, per esaminare i dati del terzo trimestre 2013 approvando successivamente il resoconto intermedio di gestione. I ricavi sono stati pari a 718,9 milioni (da 799,7 del terzo trimestre 2012).



Ebit prima degli oneri non ricorrenti a 30 milioni (da 44): così “continua il focus sulla redditività”, segnala il gruppo di Fabriano -, con un ”margine operativo al 4,1% sul fatturato nonostante il difficile contesto di mercato”. L’indebitamento finanziario sale a 553 milioni (da 450). “Per il 2013, prevediamo un fatturato di poco superiore ai 2,7 miliardi di euro e una redditività in linea con gli obiettivi già comunicati al mercato”, indica l'amministratore delegato di Indesit, Marco Milani, commentando i risultati del terzo trimestre 2013 che, “penalizzati dalla rivalutazione dell’euro e dall’andamento negativo della domanda nei principali mercati di Indesit, sottolineano l’attenzione della società a preservare la redditività in coerenza con i piani annunciati.



La redditività conseguita - prosegue Milani - rappresenta un risultato particolarmente rilevante se vista alla luce del mercato europeo. Oltre ai risultati delle iniziative di salvaguardia del livello dei nostri prezzi il margine operativo riflette le azioni di forte contenimento dei costi”.



Nei primi nove mesi del 2013 Indesit registra un risultato netto di pertinenza dei soci della controllante in perdita di 8,2 milioni a fronte di un utile di 21,1 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente; mentre i ricavi sono in calo a 1,967 miliardi ( da 2,109). Risultati esaminati ed approvati oggi dal Cda riunitosi a Milano sotto la presidenza di Marco Milani. La società “conferma, per l’intero 2013, di porre la salvaguardia della redditività del gruppo a primario obiettivo”. E, per l’esercizio in corso “assumendo una domanda in linea con quella dei primi nove mesi e cambi del quarto trimestre in linea con quelli del terzo trimestre, la società prevede ricavi maggiori o uguali a 2,7 miliardi di euro e conferma l’obiettivo della redditività percentuale, prima degli oneri non ricorrenti, tra il 3 e il 3,3%”. Nel terzo trimestre infine il mercato degli elettrodomestici ha evidenziato rispetto allo stesso periodo del 2012 una riduzione in Europa Occidentale dello 0,9% ed una crescita del 2,4% in Europa Orientale.





I sindacati pronti al confronto

Potremmo definirlo di carattere preparatorio al vertice previsto per il 4 novembre al ministero dello Sviluppo economico il coordinamento di Fim, Fiom e Uilm nazionali, territoriali e Rsu di fabbrica svoltosi ieri pomeriggio, a Roma, presso la sede delle tre confederazioni dei metalmeccanici. La volontà di partenza era quella di verificare la possibilità di stilare un documento da portare all’incontro con il management di Indesit Company, ma c’è stato soltanto uno scambio di idee e posizioni, tutte comunque fermamente contrarie al piano di salvaguardia, consolidamento e rilancio industriale presentato dalla multinazionale del bianco il 4 giugno scorso, nonché alle modifiche finora prodotte dall’azienda in occasione dei recenti confronti con le parti sociali. “Restiamo convinti che le variazioni apportate dalla Indesit di recente e illustrateci nel corso dell’ultimo vertice al Mise possano costituire un punto di partenza per avviare una trattativa vera e propria – ribadisce Gianluca Ficco, coordinatore della Uilm nazionale settore elettrodomestici – ma non sono un punto di arrivo”. Una posizione rimarcata con chiarezza anche dalla Fim e dalla Fiom, che in questi giorni hanno chiesto a gran voce sviluppo, occupazione e industria in Italia.



Per il vertice organizzati sette pullman

Non si ferma la protesta negli stabilimenti fabrianesi della Indesit Company. E lunedì prossimo, in occasione del nuovo vertice tra azienda e sindacati in programma al ministero dello Sviluppo economico, i lavoratori partiranno con sette pullman alla volta della capitale. L’obiettivo, naturalmente, è quello di far sentire il proprio sostegno ai rappresentanti nazionali, territoriali e alle Rsu di fabbrica in un appuntamento che potrebbe significare molto per il futuro di Indesit in Italia e, di conseguenza, per il futuro delle produzioni e delle maestranze. Lo spostamento della data del confronto da oggi al 4 novembre non ha scoraggiato le organizzazioni sindacali, che hanno proclamato per lunedì otto ore di sciopero per consentire agli operai di partecipare al viaggio che era stato già programmato. La manifestazione con tanto di blocchi stradali che circa 300 tute blu degli impianti di Albacina e Melano hanno attuato lunedì scorso ci dicono che resta forte la determinazione dei lavoratori nel proseguire la lotta. Lo stato di agitazione rimane elevato.
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