Banche, si tratta sul salvataggio: per le venete Intesa offre un euro

Banche, si tratta sul salvataggio: per le venete Intesa offre un euro
di Rosario Dimito
4 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Giugno 2017, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 10:54


ROMA Intesa Sanpaolo è disponibile ad acquistare a 1 euro attività, passività, sportelli, dipendenti, quasi tutte le partecipazioni di Popolare Vicenza e Veneto Banca, tranne npl e Bim. Gli asset verrebbero incorporati. E' una ciambella di salvataggio per scongiurare il bail-in e quindi mettere in sicurezza l'intero sistema bancario, allontanando così il rischio-contagio: la Borsa ha subito apprezzato il passo in avanti della grande banca italiana facendo correre il titolo Intesa fino a 2,60 euro (+ 2,4%) rianimando in tal modo l'intero listino. Ora la parola passa al governo che da ieri sera sta valutando il piano facendo i calcoli degli oneri a carico dello Stato. Lo scoglio maggiore sarebbe rappresentato dalla Dg Competition di Bruxelles e della Bce che avrebbero fatto filtrare al Tesoro qualche dubbio. Si profila la possibilità di un negoziato con la banca milanese.
Ieri mattina un cda straordinario di Intesa Sanpaolo, svoltosi a Milano con molti consiglieri in call, ha approvato l'offerta vincolante predisposta dal team del ceo Carlo Messina coadiuvato da Pedersoli studio legale e consegnata poco prima delle 15 a Rothschild. All'advisor del Tesoro sarebbe pervenuta anche un'offerta di Unicredit dal valore simbolico: l'acquisto solo di alcune centinaia di sportelli delle due banche venete. La proposta sarebbe stata fatta per presentare agli occhi dell'Europa offerte alternative. In ambienti Unicredit fanno sapere che negli ultimi giorni si è lavorato in uno spirito costruttivo con Intesa Sp e valutano positivamente la soluzione complessiva che rafforza il sistema Italia.

Con voto unanime il cda di Ca' de Sass presieduto da Gian Maria Gros-Pietro ha dato «disponibilità all'acquisto di certe attività e passività e certi rapporti giuridici facenti capo a Popolare Vicenza e Veneto Banca, purché a condizioni e termini che garantiscano, anche sul piano normativo e regolamentare, la totale neutralità dell'operazione rispetto al Cet1 ratio e alla dividend policy di Intesa Sanpaolo». La proposta ha avuto l'unanime sostegno dei sindacati di categoria perchè prevede esodi volontari: 3.000-3.500 fra tutti gli aventi diritto, di cui 1.200 delle venete, gli altri di Intesa. «Esprimiamo forte apprezzamento alla luce dell'attenzione alle persone e alla sostenibilità sociale» ha commentato Lando Sileoni (Fabi). «Accogliamo con favore la decisione di proporre una soluzione efficace all'annoso e grave problema delle popolari», ha fatto seguito First-Cisl guidata da Giulio Romani mentre per la Uilca di Massimo Masi «occorrono garanzie per dipendenti».

ARCA, APULIA, BANCA NUOVA
Nelle 15 pagine della proposta più allegati si delineano i contorni «di un perimetro segregato che esclude i crediti deteriorati, i crediti in bonis ad alto rischio e le obbligazioni subordinate emesse, nonché partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non funzionali all'acquisizione». Secondo la banca è necessaria «una cornice legislativa, approvata e definitiva che, fra l'altro, assicuri le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi della totale neutralità dell'operazione rispetto al Cet 1 e alla dividend policy di Intesa, la copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all'acquisizione e la sterilizzazione di rischi, obblighi e impegni comunque avanzati nei confronti di Intesa Sanpaolo per fatti antecedenti la cessione». Riferimento ai contenziosi in essere con i soci finanziati e gli ex vertici.

L'offerta di Intesa non ha scadenza e prevede una due diligence più accurata per individuare i rami d'azienda con filiali, dipendenti, depositi e impieghi. L'Antitrust potrebbe imporre di chiudere sportelli in alcune aree. E' inscindibile. Il perimetro va definito anche se potrebbe comprendere le partecipazioni in Arca, Banca Apulia, Banca Nuova. Non Bim. Incerte le banche estere. Ieri sera Rothschild avrebbe chiesto lumi su alcuni aspetti della proposta. Per la cartolarizzazione dei 10 miliardi, servirebbero circa 500 milioni per le tranche junior e mezzanine che lo Stato preleverebbe dai 20 miliardi del salva-banche. Tutto ciò che non verrebbe acquistato da Intesa andrebbe in liquidazione coatta con la nomina di un commissario di Bankitalia. Naturalmente, azzerati i soci (Atlante) e i bondholders.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA