Banca Marche, azioni legali
per la società di revisione

Banca Marche, azioni legali per la società di revisione
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Venerdì 20 Dicembre 2013, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 10:25
JESI - Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi Alfio Bassotti apre alla possibilit di promuovere autonome azioni legali sul dissesto di Banca Marche di cui azionista al 10,78%. Azioni che potrebbero coinvolgere sia la Price Waterhouse Coopers, la società di revisione che certificò i bilanci della banca senza evidenziare anomalie, sia la Vigilanza di Banca d'Italia presente nell'istituto di credito con “decennali controlli ispettivi”.

“Se i verbali ispettivi degli anni passati - chiarisce oggi Bassotti - avessero evidenziato fatti più che giudizi di carattere generale sulle difficoltà della banca, oggi sarebbe stato un altro discorso. Ora, una commissione interna alla Fondazione valuterà sia i verbali di Bankitalia degli ultimi anni, sia le certificazioni della società di revisione, anche con l'aiuto di un legale che individueremo prossimamente in Cda”.



La precisazione di Bassotti giunge dopo l'assemblea dei soci della Fondazione il 9 dicembre, durante la quale aveva riferito dei contenuti dell'incontro del 28 novembre tra commissari di Banca Marche, Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni, e i presidenti delle fondazioni bancarie di Jesi, Pesaro e Macerata: in quell'occasione gli azionisti di maggioranza avevano espresso forti preccupazioni per il valore del proprio patrimonio largamente impegnato in Banca Marche. Durante l'assemblea dei soci, Bassotti aveva parlato anche dei procedimenti legali avviati.



“I commissari - aveva detto - ci hanno informato che stanno doverosamente collaborando con la Procura della Repubblica per l'indagine penale in corso per l'accertamento di eventuali ipotesi di reato in conseguenza di una mala gestio in Banca Marche, e che attendono, per la fine di gennaio le conclusioni dello Studio Bonelli Erede Pappalardo che determinerà eventuali posizioni di responsabilità da valutarsi in ordine alla opportunità di promuovere azioni legali di natura civilistica per la richiesta di danni”.



“Sia nel primo sia nel secondo caso - aveva ribadito ai ai soci - la nostra posizione è chiara: se ci saranno rinvii a giudizio difficilmente potremo evitare, anche per un dovere etico, di costituirci parte civile. Nel secondo caso valuteremo se sarà opportuno andare ad adiuvandum dell'azione civile che l'amministrazione commissariale dovesse intraprendere per singoli casi”.



Ma “il Cda della Fondazione sta valutando se sarà possibile, in collaborazione con la Fondazione di Pesaro e con l'aiuto di professionisti, intraprendere autonome iniziative legali, dopo averne approfondito gli aspetti di opportunità e praticabilità, sia nei confronti della Price Waterhouse Coopers, sia nei confronti della Vigilanza di Banca d'Italia”.
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