Coronavirus, reddito di emergenza da 500 euro anche per i lavoratori dello spettacolo esclusi dal bonus: ecco i requisiti

Coronavirus, reddito di emergenza da 500 euro anche per i lavoratori dello spettacolo esclusi dal bonus: ecco i requisiti
Coronavirus, reddito di emergenza da 500 euro anche per i lavoratori dello spettacolo esclusi dal bonus: ecco i requisiti
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Giovedì 30 Aprile 2020, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Potranno beneficiare del futuro reddito di emergenza, il nuovo sussidio anti-coronavirus attualmente al vaglio del governo, anche i lavoratori dello spettacolo. Sono loro i grandi esclusi dal bonus dei 600 euro: su 2,7 milioni di prestazioni erogate agli autonomi dall'Inps tra il 14 e il 20 aprile, per una spesa totale di 1,6 miliardi di euro, appena lo 0,7 per cento ha raggiunto gli artisti.

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I criteri. Per accedere al sussidio i professionisti del settore dovevano vantare 30 giorni lavorativi nella gestione ex Enpals nel 2019. Nel 2017 il numero di lavoratori dello spettacolo con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 306.234, con una retribuzione media annua di 10.821 euro e un numero medio annuo di 104 giornate retribuite, ma il gruppo più numeroso, quello degli attori (77.997), in media vantava solo 16 giornate retribuite.



Il bonus autonomi è stato pensato per imbarcare 80 mila lavoratori dello spettacolo. Risultato? Secondo le stime dei sindacati uno su 5 è rimasto senza tutele in questa fase. Circa il 23 per cento ha avuto accesso alla Naspi. Solo l'1,5 per cento è stato ammesso alla Cigd.

Il reddito di emergenza per le persone che non hanno reddito né ammortizzatori sociali dovrebbe avere una durata di due mesi. L'importo dell'assegno, se il sussidio otterrà il via libera, si aggirerà attorno ai 500 euro. L'indennità guarda alle famiglie con un Isee superiore a 9.360 euro.

Il deputato di Liberi e Guali Nicola Fratoianni aveva proposto d'instaurare un reddito d'arte: «Dietro i colpi di questa crisi rischiamo seriamente di disperdere almeno un paio di generazioni di artisti. Serve continuità di reddito: gli artisti ricevano dallo Stato un reddito d'arte per il lavoro che hanno svolto e che devono continuare a svolgere».

Intanto il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Franceschini ha avviato le procedure per il riparto di 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno ricevuto contributi provenienti dal Fondo unico per lo spettacolo nel 2019. Le risorse provengono dai 130 milioni di euro destinati dal decreto Cura Italia alle emergenze dello spettacolo e del cinema.

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