FERMO - Ripristinare la liquidità per avere un futuro, anche attraverso la rottamazione delle scarpe. Oggi solo chi lavora direttamente o indirettamente con la Cina vede uno spiraglio di luce nel buio Coronavirus, gli altri ancora no, visto che i negozi sono chiusi negli Usa e in Europa. Scarpe ferme nei propri magazzini, nei depositi dei corrieri e all’interno dei negozi e due stagioni a rischio: la primavera-estate 2020 perché fino adesso gli articoli estivi non sono stati venduti e le consegne sono state fermate e l’autunno-inverno 2020-2021 perché la campagna vendite è stata interrotta dallo scoppio della pandemia e gli ordini in portafoglio (tutti o in parte) sono stati cancellati.
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Ma soprattutto ci sono incassi non pervenuti e scadenze che aspettano una risposta. La liquidità sembra essere la principale problema/priorità della filiera calzaturiera. Ecco la proposta di Valentino Fenni, presidente della sezione Calzatura di Confindustria Centro Adriatico «Il privato si reca al negozio, consegna le scarpe e può acquistare un paio di calzature nuove usufruendo di un forte sconto»
Fermo, distretto messo in ginocchio dal Coronavirus, la proposta di Fenni: «Rottamiamo le scarpe»

di Massimiliano Viti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2020, 11:30
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