Borsa, tra Bce e titoli di stato
Al via una settimana difficile

Borsa, tra Bce e titoli di stato Al via una settimana difficile
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Domenica 18 Gennaio 2015, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 18:10
MILANO - Si apre una settimana difficile per le Borse. Un clima indecifrabile in attesa di una decisione della Bce sul Quantitative Easing, l'acquisto di titoli di stato per sostenere l'economia dell'Eurozona, e sull'onda lunga della mossa a sorpresa della Bns, che ha eliminato il tetto valutario che aveva bloccato fino a giovedì scorso la corsa del franco svizzero. I futures sulle piazze orientali sono contrastati, con Tokyo e Sidney in rialzo, mentre Hong Kong e Shanghai sono previste in rosso. Prima dell'apertura di Shanghai di lunedì sono attesi i dati sui prezzi delle proprietà immobiliari in Cina, dopo il rialzo registrato a dicembre a Shenzhen, insufficiente però per poter parlare di ripresa delle quotazioni, ancora in calo su 65 delle 70 città monitorate. Per l'apertura di martedì 20, invece, sono attesi numerosi dati macro dal Celeste Impero su vendite al dettaglio, produzione industriale e Pil trimestrale.



Gli analisti li prevedono però sui livelli precedenti, Pil a parte, atteso in rallentamento (+7,2% contro il precedente +7,3%). Dal Giappone invece provengono indicazioni più controverse, in quanto la Boj, secondo gli analisti, difficilmente annuncerà misure di stimolo mercoledì prossimo, nonostante le previsioni di un ulteriore calo del tasso d'inflazione atteso per il 2015.



In ogni caso la giornata di lunedì si preannuncia poco mossa per i listini europei, che dovranno fare a meno di Wall Street e di molti investitori Usa, che prolungheranno il week-end in onore di Martin Luther King, la cui celebrazione cade il 3/o lunedì di gennaio. A parte i dati inglesi sul mercato del lavoro ed i verbali della Bank of England previsti per mercoledì, sarà giovedì 22 il perno dell'intera settimana.



Per quel giorno è atteso infatti il colpo di Bazooka più volte annunciato dal presidente della Bce Mario Draghi, che rischia però di essere silenziato dall'accordo con Angela Merkel, ipotizzato dalla stampa tedesca, di scaricare sulle singole Banche Centrali almeno il 50% dell'esposizione in titoli emessi dai rispettivi Paesi.



La grande incognita resta poi Zurigo. la piazza elvetica ha ceduto quasi il 15% nei due giorni a cavallo dell'annuncio sull'eliminazione del tetto al cambio del franco. La misura ha penalizzato infatti i grandi gruppi legati all'export, e l'Ad di Swatch proprio oggi ha confermato ripercussioni sugli utili. Il governo di Berna ha riconfermato la sua fiducia nella banca centrale ricordando come la misura sul tetto al franco era chiaramente a tempo e che l'industria e le società del paese sono in grado di fare i conti con un livello di 1,1 del franco sull'euro.



Anche per molti analisti il tetto, visto l'afflusso continuo di capitali dall'estero, non era più sostenibile per la banca centrale il cui bilancio era oramai pari a quasi il 90% del Pil del paese e in vista dell'operazione di Qe che lancerà la Bce.







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