Tre borse di studio da Ubi ai manager del futuro all'Istao

Tre borse di studio da Ubi ai manager del futuro all'Istao
Tre borse di studio da Ubi ai manager del futuro all'Istao
di Martina Marinangeli
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Martedì 21 Gennaio 2020, 11:25

ANCONA - Dimostrare con i fatti che essere banca del territorio si può, ben oltre gli slogan. Tre borse di studio sono state donate da Ubi Banca ai giovani laureati che si specializzano all’Istao, l’Istituto Adriano Olivetti di studi per la gestione dell’economia e delle aziende con sede ad Ancona. Il responsabile della macro area Marche-Abruzzo di Ubi, Roberto Gabrielli, ha consegnato ieri gli assegni per le borse di studio riservate a tre giovani laureati che frequenteranno la 53esima edizione del master Istao in Strategia d’Impresa e Management Internazionale. Due borse di studio - intitolate alla memoria del commendator Luigi Bacci, storico presidente della Banca Popolare di Ancona - sono state assegnate a Marta Rebichini e Milo Caporelli, mentre la terza borsa di studio Ubi Banca è stata assegnata a Riccardo Fausti.

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Le borse di studio, ognuna dal valore di 7.500 euro, permetteranno ai tre giovani, tutti marchigiani e laureati all’Università Politecnica delle Marche, di frequentare il master in Strategia d’Impresa e Management Internazionale promosso dall’Istao. La cerimonia di consegna è avvenuta ieri alla presenza del presidente della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), Paolo Savona, al termine del seminario sulla “Finanza e l’attività produttiva nell’era fintech», dedicato alla memoria del professor Valeriano Balloni.
L’innesto 
Territorio e formazione sono, per il responsabile di Ubi Roberto Gabrielli, principio e traguardo: «Siamo molto orgogliosi di contribuire con queste borse di studio alla formazione culturale e manageriale dei nostri migliori studenti e di essere a fianco dell’Istao nella valorizzazione di questo master». Gabrielli va oltre, per arrivare al nucleo: «La crescita e l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo passano anche dall’innesto di nuove generazioni di manager in grado di portare competenze ed esperienze innovative». 

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