Amsterdam e le capitali europee spuntano sulle rotte del Raffaello Sanzio

Amsterdam e le capitali europee spuntano sulle rotte del Raffaello Sanzio
Amsterdam e le capitali europee spuntano sulle rotte del Raffaello Sanzio
di Martina Marinageli
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Sabato 1 Febbraio 2020, 12:49

Qualcosa si muove sopra i cieli di Ancona e le capitali europee, tra cui la new entry Amsterdam, si fanno più vicine. Al rintocco della mezzanotte scoccata tra ieri ed oggi, sono scaduti i termini dell’avviso per manifestazione d’interesse per la concessione di aiuti alle compagnie aeree per le start up di nuovi voli. Una seconda chiamata alle armi suonata dalla Regione per aumentare il traffico aereo del Sanzio, dopo il flop del bando in 12 lotti ripartiti tra 2020 e 2021, conclusosi a dicembre con una sola offerta (peraltro arrivata da EasyJet per Londra Gatwick che è già operativa nello scalo). 

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Le risposte
Questa volta, invece, si respira ottimismo nei corridoi di palazzo Raffaello e, al pomeriggio di ieri, erano nove le compagnie aeree ad aver risposto all’avviso, tra cui la low cost britannica e la Ryanair. Alcune di queste avrebbero manifestato interesse per una pluralità di destinazioni europee – tra cui, appunto, la capitale olandese – ed una anche per rotte domestiche come Roma e Milano. Già oggi si avrà un quadro più definito del risultato, ma in ogni caso sarà migliorativo rispetto al precedente, anche grazie alla decisione di prorogare i termini di scadenza per la presentazione della manifestazione d’interesse dal 7 al 31 gennaio. L’avviso – ai sensi della vigente normativa europea – prevede che gli aiuti all’avviamento non potranno superare, per ciascuna rotta, il 50% dei diritti aeroportuali e per un periodo massimo di tre anni.

Il bando
Il prossimo step sarà quello di emanare il bando vero e proprio – sperando che quelle stesse compagnie aeree partecipino – dopo aver ricevuto il disco verde dall’Unione europea. Tassello, quest’ultimo, per cui è già stato avviato l’iter. Se da un lato si cerca di aumentare il numeri di voli e, dunque, il fatturato, dall’altro si devono tagliare i costi, con conseguente braccio di ferro tra Aerdorica e sindacati per la procedura di licenziamento collettivo aperta il 27 dicembre, che prevede 23 esuberi. Il punto di incontro parrebbe essere quello degli esodi volontari, ma la società parla anche di esternalizzazioni, fortemente osteggiate dalle sigle. 

Il braccio di ferro
«Da un’analisi approfondita dei cedolini paga – osservano però i segretari regionali di Filt Cgil e Uil Trasporti, Valeria Talevi e Giorgio Andreani –, degli 81 lavoratori che oggi operano in Aerdorica (dei quali tre sono dirigenti assunti da poco), oltre il 40% è a part-time con qualifiche basse come chi opera nell’handling, al check-in ed al lost and found. Una parte dei lavoratori ha retribuzioni un po’ più elevate perché ha oltre trent’anni di presenza in azienda e ha maturato anzianità, come la stragrande dei lavoratori italiani».

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