La componente maggiore è rappresentata dalle accise sui principali carburanti e combustibili, tra i quali benzina e gasolio, che nel 2018 hanno assicurato il 75 per cento degli introiti accertati. Seguono poi l'accisa sul gas naturale per uso combustione, con il 10 per cento, e quella sull'energia elettrica con l'8 per cento, per un totale del 92,92 per cento garantito dai prodotti energetici.
Da alcol e bevande alcoliche arriva l'1,94 per cento degli introiti e dalla birra il 2,22 per cento. A tal riguardo merita particolare attenzione, osserva il direttore delle Accise Arturo Tiberi, l'incremento dell'importo dell'accisa accertata sulla birra, realizzatosi pur in presenza di una riduzione della relativa aliquota, pari a circa 70 milioni di euro rilevato nell'ultimo triennio 2016-2018 (importo cresciuto da circa 690 milioni di euro a circa 760 milioni di euro), rappresentando di fatto la categoria merceologica che ha registrato il maggiore incremento.
Nel 2018, a fronte di una diminuzione del numero dei controlli e del tasso di positività del loro esito, si è registrato tuttavia un aumento dei maggiori diritti accertati, da 309 milioni di euro nel 2016 a 401 milioni nel 2018, il che indica un incremento dell'efficacia delle attività di controllo condotte dall'Agenzia rispetto al 2017 e al 2016.
Anche l'andamento del contenzioso in materia di accise fa registrare segnali incoraggianti: pur in presenza di un aumento del nuovo contenzioso (1.289 nuove vertenze sorte nel 2018 rispetto alle 995 del 2017), si è comunque registrata una consistente diminuzione del grado medio di soccombenza dell'Agenzia, calato nel 2018 al 13,58 per cento rispetto al 16,76 dell'anno precedente.
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