Gal Gadot, una Wonder Woman per salvare il cinema: «Le donne sanno combattere»

Gal Gadot, una Wonder Woman per salvare il cinema: «Le donne sanno combattere»
Gal Gadot, una Wonder Woman per salvare il cinema: «Le donne sanno combattere»
di Eva Carducci
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Dicembre 2020, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 01:44

Le donne salvano spesso le situazioni, anche quando si parla di supereroi. A farlo in casa Warner Bros è la Wonder Woman della trentacinquenne israeliana Gal Gadot. Dopo aver messo una pezza in Batman V Superman, nello scontro cinematografico fra i paladini più famosi dei fumetti della DC Comics, nel 2017 con Wonder Woman (primo film con protagonista una donna nell'era del rilancio dei supereroi al cinema) ha guadagnato consensi e più di 800 milioni di dollari d'incasso globale.

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PREVISIONI
L'amazzone dei record affronta in questo 2020 una nuova sfida, riportare con Wonder Woman 1984 il pubblico in sala nel pieno della pandemia. Ma l'Italia dovrà aspettare. Dopo essere stato posticipato da giugno a agosto, e successivamente a ottobre, ad oggi l'uscita è prevista (Dpcm permettendo) per il 28 gennaio 2021. Nei Paesi che hanno riaperto i cinema, come Francia e Regno Unito, uscirà invece il 16 dicembre. Seguiranno gli Stati Uniti, con un'uscita in sala il giorno di Natale e in contemporanea in streaming su HBO Max per un mese, dando il via a una sperimentazione (negli Usa) per tutti i titoli Warner Bros in listino per il 2021.

Per parlare in anteprima mondiale di Wonder Woman 1984, in collegamento via Skype è intervenuto il cast, a partire dalla sua protagonista.


I PRECEDENTI
Attrice e produttrice del film, con un passato da modella e soldatessa delle forze di difesa israeliane, Gal Gadot ha raccolto il testimone di Lynda Carter, che nel '76 interpretò Wonder Woman per il piccolo schermo: «Non sono cresciuta con tanti esempi di supereroine, e abbiamo voluto rimediare, rimarcando un concetto fondamentale: Noi non combattiamo come gli uomini, ma come donne. I nostri corpi sono diversi, il modo in cui ci muoviamo è diverso, e vederlo finalmente rappresentato è un traguardo importante».
EVOLUZIONI
«Il primo film era sulla nascita di Wonder Woman, in cui Diana, una semidea, incontra gli esseri umani per la prima volta, ritrovandosi nel pieno della prima guerra mondiale. Sessant'anni dopo cerca ancora di insegnare all'umanità a essere migliore. Ma essere eroi non è semplice, neanche per lei. Volevo raccontare questo conflitto interiore, perché anche Wonder Woman non è perfetta. Dovrà rinunciare all'unica cosa che ha a cuore, e non sarà semplice», racconta la regista Patty Jenkins, 49 anni, che in Monster aveva già diretto una vera Wonder Woman, il premio Oscar Charlize Theron.

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LA METAFORA
Una dea che sanguina e soffre nel mettere da parte sé stessa: «Più matura e sola, perché non invecchiando ha perso tutti i suoi amici, e ha imparato a isolarsi» racconta la Gadot durante il collegamento video, stretta nella sua giacca grigia in perfetto stile anni '80, esattamente come il film. Periodo storico scelto con cura dalla Jenkins: «Gli anni '80 sono abbastanza moderni da servire come metafora del mondo in cui viviamo, senza doverlo citare letteralmente». Anche se di citazioni se ne leggono parecchie, come Max Lord, l'antagonista interpretato da Pedro Pascal, 45, star delle serie Il Trono di Spade e The Mandalorian. Re del tubo catodico, capace di ammaliare gli spettatori con discorsi sensazionalistici, Max ricorda per fisionomia e stile il Presidente uscente degli Stati Uniti: «È l'uomo che deve raggiungere il successo con ogni mezzo. Il consumismo fatto persona, dove la misura di sé è data solo da ciò che possiede. Una malattia culturale che abbiamo anche oggi. Mi preoccupa che sia il personaggio più simile a me tra tutti quelli che ho interpretato. È spaventoso ed elettrizzante allo stesso tempo».

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IL RITORNO
Altra antagonista è la scienziata Barbara Minerva, interpretata dalla comica Kristen Wiig, 47 anni: «Socialmente invisibile per essere accettata, tira fuori il peggio di sé. C'è un po' di lei in ognuno di noi, anche se ci costa ammetterlo». Morto nel primo film torna, con un escamotage riuscito, Steve Trevor, l'interesse sentimentale di Diana, interpretato dalla star di Star Trek Chris Pine, 40 anni: «Un pilota della prima guerra mondiale catapultato negli anni '80. Dopo aver insegnato a Diana a conoscere gli umani, ora è il suo sguardo a essere curioso verso il mondo, che impara a scoprire di nuovo». Stesso sguardo che forse avremo anche noi quando usciremo dalla pandemia, e torneremo a guardare il mondo con occhi diversi.
 

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