Vaccino anti covid, Federazione tecnici sanitari: «Donne in gravidanza e allattamento discriminate»

Vaccino anti covid, Federazione tecnici sanitari: «Donne in gravidanza e allattamento discriminate»
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 07:12

Vaccino anticovid? Non per tutti, anzi per tutte. A segnalare la possibile discriminazione è la Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ( Fno Tsrm Pstrp). «I professionisti sanitari sono chiamati ad effettuare la vaccinazione  ma alle donne in allattamento questa opportunità resta in alcuni casi negata» - afferma il presidente della Federazione, Alessandro Beux. In alcuni ospedali, infatti, chi è in gravidanza o è rientrato al lavoro e fruisce ancora del periodo di allattamento, tra il personale sanitario, non viene sottoposto alla vaccinazione. «E' incoerente che alle donne che lavorano in sanità e che stanno allattando sia negata la vaccinazione - aggiunge -   I documenti emanati dall’Ema e dall’Aifa  attestano la compatibilità del vaccino Covid-19 mRNA con l’allattamento.  Non esistono prove nei documenti emessi dall'agenzia europea e da quella italiana che indichino  incompatibilità».

Sempre secondo la Federazione:  «in questa fase così delicata è importantissimo vaccinare tutto il personale sanitario, uomini e donne, queste ultime anche se in allattamento». Il riferimento è al documento dell'Aifa, agenzia italiana del farmaco, secondo il quale: «sulla base della plausibilità biologica non è previsto alcun rischio che impedisca di continuare l’allattamento al seno».

La federazione, alla quale aderiscono 19 professioni sanitarie afferenti ai diversi ordini, ha istituito un gruppo di lavoro  con l’obiettivo di migliorare le competenze degli operatori sanitari   sulla protezione, la promozione e il sostegno dell’allattamento, sia attraverso la formazione di base che quella continua. 

«È necessario - conclude  Beux -, da un lato, rassicurare tutte le donne che allattano, anche tra gli operatori sanitari, ad avere nei confronti della vaccinazione un atteggiamento proattivo e propositivo e, dall’altro, sollecitare gli enti sanitari a non escludere queste ultime dalla possibilità di vaccinazione, poiché in questo specifico momento ogni professionista sanitario è una risorsa che deve assolutamente essere massimamente protetta».  

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