Chi ha tentato di aiutare disperatamente Badda Perera, conosciuta in Italia anche come Teresa o con il nomignolo Shanti ha lanciato un appello: «Mi chiamo Sarah Wallace, vorrei tanto mettermi in contatto con i familiari della giovane donna, ho saputo che aveva anche un figlio nello Sri-Lanka, il suo Paese, vorrei parlare con lui». Sarah ha aspettato con la quarantenne tra le sue braccia l'arrivo dell'ambulanza che l'ha portata al San Camillo, un volto e occhi che non dimenticherà mai: una corsa purtroppo inutile perché Shanti è morta poco dopo per le profonde coltellate, almeno undici, che l'ex compagno Fernando Chandana, 49 anni, suo connazionale, le ha inferto a bruciapelo in mezzo alla strada, al Portuense, con un coltello da cucina. Con Sarah c'era anche la moglie del carabiniere in borghese, fuori servizio, l'appuntato con qualifica speciale Gianluca Coppa, 49 anni, che attirato dalle urla della poveretta dietro l'angolo l'ha prima soccorsa a terra per poi fermare l'assassino che stava tentando di fuggire con un monopattino.
Madre e figlia impiccate, l'ombra del bullismo. Il post su Facebook: «Dovrete soffrire»
HA CERCATO DI DIFENDERSI
«Ero nella via dietro l'angolo con mia moglie - racconta ancora Coppa - abbiamo sentito gridare, siamo corsi. È stata la vittima da terra ad alzarsi leggermente con il bacino e a mostrarmi le ferite, ma parlava a fatica e non in italiano, non comprendevo. Poi mi sono girato e ho visto quell'uomo dall'altro lato della strada con qualcosa in mano, gli ho detto di gettare l'arma, l'ho tranquillizzato per quanto potevo e lui ha acconsentito ad accovacciarsi a terra in attesa della volante di zona». Portato negli uffici del commissariato San Paolo, lo straniero è stato arrestato. «Io la amo», continuava a ripetere.
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