Vaccino Covid, Giorlandino: «Consentire ai privati nella somministrazione delle dosi per raggiungere prima l'obiettivo»

Vaccino Covid, Giorlandino: «Consentire ai privati nella somministrazione delle dosi per raggiungere prima l'obiettivo»
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Martedì 12 Gennaio 2021, 10:43

Per la campagna vaccino anti coronavirus lo Stato dovrebbe consentire ai privati di aiutare il Sistema Sanitario Nazionale, per velocizzare i tempi e uscire prima dall'emergenza legata alla pandemia: è l'opinione di Mariastella Giorlandino, amministratore unico di Reti Artemisia Lab, che chiede di consentire «ai privati di coadiuvare il Ssn poiché sono in grado di fornire un valido contributo per uscire dalla pandemia».

«In considerazione della grave emergenza sanitaria, economica e sociale che il nostro Paese sta vivendo, in vista della fortissima urgenza di portare supporto immediato ai Medici, agli Infermieri, alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni ed a tutta la Comunità, risulta quanto mai evidente l’importanza di attivare, in coesione e sinergia fra pubblico e privato, ogni forma di servizio medico assistenziale, diagnostico e di profilassi, incluso la campagna vaccinale anti Covid19, recentemente avviata dal Ministero della Salute», le parole della Giorlandino. «Per questa ragione mi impegno con assiduità, ogni giorno, cercando di abbattere e superare le barriere della burocrazia, assistita dal buon senso, dallo spirito di solidarietà e di intraprendenza al meglio, affinché anche le strutture sanitarie private, accreditate e certificate, come i Centri delle Reti Artemisia Lab, possano fare la loro parte».


«Da operatori del settore, consapevoli delle reali necessità quotidiane, riteniamo che le strutture sanitarie private consolidate, siano pronte e disponibili ad accogliere la cittadinanza e ad effettuare i vaccini in ottemperanza alla normativa vigente: attraverso un sistema di accoglienza, somministrazione del vaccino e controllo post-esposizione programmato e disciplinato da regole gestionali condivise, possiamo rappresentare un complesso solido di presidi sanitari alternativi, efficaci coadiutori delle azioni di intervento sul territorio», si legge nella nota. «Ovviamente ci riferiamo ai presidi sanitari autorizzati e rispondenti a tutti i requisiti di esercizio, che nei servizi della specie impieghino personale sanitario dedicato e competente, in grado di gestire al meglio ogni tipologia di paziente e ogni eventuale complicanza o reazione anafilattica».


«I sistemi di somministrazione del vaccino, per essere efficaci, debbono rispondere ai requisiti di sicurezza, funzionalità, rapidità, globalità e ripetibilità nel tempo.

Per questo riteniamo sarebbe strategica la scelta, da parte delle Regioni, di coinvolgere le strutture sanitarie private nella campagna vaccinale della popolazione», conclude la nota. «Rappresenterebbe un significativo passo in avanti per accelerare la risoluzione di una situazione che ci vede ancora in profonda crisi: l’obiettivo dell’immunizzazione globale dal virus e di protezione nel tempo potrebbe essere raggiunto molto più rapidamente, più diffusamente, più efficientemente, impostando le condizioni di controllo e sicurezza migliori possibili».

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