Covid, l'Oms cambia la classificazione delle varianti: «Nessuna è preoccupante». Novità anche sui nomi

L'agenzia vuole rivoluzionare il sistema di classificazione e tracciamento delle varianti Covid e le definizioni operative utilizzate

Covid, l'Oms cambia la classificazione delle varianti: «Nessuna è preoccupante». Novità anche sui nomi
Covid, l'Oms cambia la classificazione delle varianti: «Nessuna è preoccupante». Novità anche sui nomi
di Domenico Zurlo
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Giovedì 16 Marzo 2023, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 18:32

Nel portale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si svuota completamente la casella delle varianti di preoccupazione (Voc) di Sars-CoV-2. La sottovariante XBB.1.5, battezzata Kraken sui social e in ascesa un po' ovunque, viene classificata come variante d'interesse (Voi). E il lignaggio 'genitore' di Omicron (B.1.1.529), insieme alle vecchie varianti rimpiazzate Alfa, Beta, Gamma, e Delta, sono ormai considerate come varianti di preoccupazione circolanti in precedenza.

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Covid, cambia la classificazione delle varianti

Sono alcuni degli effetti della decisione comunicata oggi dall'agenzia Onu per la salute, di rivoluzionare il sistema di classificazione e tracciamento delle varianti Covid e le definizioni operative utilizzate. Una scelta dettata dall'esigenza di «corrispondere meglio all'attuale panorama globale delle varianti» e «di valutare in modo indipendente i vari sottolignaggi di Omicron in circolazione» singolarmente come varianti sotto monitoraggio (Vum), varianti di interesse o varianti di preoccupazione, «oltre a classificare in modo più chiaro eventuali nuove varianti». Sars-CoV-2 continua ad evolversi, sottolinea l'Oms.

Sulla base di dati, studi su modelli sperimentali e sull'uomo e prove raccolte in varie modalità, «c'è consenso tra gli esperti del gruppo consultivo tecnico dell'Oms sull'evoluzione del virus (Tag-Ve) sul fatto che, rispetto alle varianti precedenti, Omicron rappresenta la variante di preoccupazione più divergente vista fino ad oggi».

Dalla sua comparsa, i virus Omicron hanno continuato a evolversi geneticamente e antigenicamente con una gamma di sottolignaggi in espansione, che finora sono stati tutti caratterizzati da proprietà di evasione dell'immunità della popolazione esistente e dal fatto di infettare preferenzialmente il tratto respiratorio superiore (e non quello inferiore), rispetto alle varianti di preoccupazione dell'era pre-Omicron.

Novità anche sui nomi

Oggi i 'figli' di Omicron rappresentano oltre il 98% delle sequenze disponibili al pubblico dal febbraio 2022 e, aggiunge l'Oms, «costituiscono il background genetico da cui probabilmente emergeranno nuove varianti di Sars-CoV-2, sebbene resti possibile l'emergere di varianti da vecchie Voc circolanti in precedenza, o anche l'emergere di varianti completamente nuove». Da qui la decisione di varare dal 15 marzo un sistema di tracciamento diverso da quello precedente che classificava tutti i sottotipi di Omicron come parte della variante di preoccupazione Omicron e «non aveva la granularità necessaria per confrontare i nuovi discendenti».

Novità anche sul fronte dei nomi, informa l'Oms: in futuro l'agenzia Onu assegnerà lettere greche per le varianti di preoccupazione e non lo farà più per le Voi. Questi cambiamenti, conclude l'Oms, «non implicano che la circolazione dei virus Omicron non rappresenti più una minaccia per la salute pubblica». Sono piuttosto «modifiche apportate al fine di identificare meglio minacce aggiuntive o nuove rispetto a quelle poste dagli attuali virus Omicron in circolazione». 

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