Giorgio Ursicino
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di Giorgio Ursicino

Macron, un piano da 8 miliardi per rilanciare l'auto: «Un settore strategico per la Francia»

Il presidente francese Emmanuel Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron
di Giorgio Ursicino
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 09:15
Il momento è grave e il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron scende in campo personalmente per dare un vigoroso supporto alla strategica industria dell’auto. Una decisa spinta all’economia del paese, senza polemiche e, soprattutto, indirizzando una parte delle risorse stanziate alla mobilità del futuro. Bisogna uscire dal pantano e ripartire veloci. Ma è ancora più importante guardare al domani e, se è vero che avremo la mobilità elettrica, qualcuno si dovrà pure occupare di organizzare un rete di ricarica adeguata al paese. Il numero uno dell’Eliseo ha scelto una fabbrica di componenti per annunciare il piano da 8 miliardi di interventi per sostenere il settore, salvaguardare l’industria nazionale e dare un forte appoggio al piano per la mobilità sostenibile.

«La Francia deve diventare il paese leader in Europa per quanto riguarda i veicoli elettrici», ha dichiarato Macron durante la visita all’impianto Valeo di Etaples. Il piano messo a punto dal governo francese è molto complesso, ha finalità sia tattiche che strategiche e non si limita ad una fase di ripartenza dal lockdown. Gli interventi sono stati pianificati coinvolgendo in due grandi gruppi francesi, Psa e Renault che, peraltro, attraversa una situazione particolarmente critica. Il presidente, però, ha dato l’impressione che la storica casa non corre il rischio di scompare come ha sostenuto qualche giorno fa il ministro dell’Economia.

Lo stato, anche in veste d’azionista (ha il 15%), farà la sua parte anche se l’azienda dovrà offrire garanzie di non chiudere stabilimenti in patria e salvaguardare l’occupazione francese. Macron ha anche detto che la Regie si unirà all’alleanza fra Psa e Total per le produzione delle celle delle batterie che attualmente arrivano in gran parte dall’Oriente. Un altro passaggio niente affatto emergenziale riguarda il forte impegno della Francia nel mettere in funzione una capillare rete di stazioni di rifornimento delle auto a batterie. Il Presidente ha dichiarato che i 100 mila punti da raggiungere entro il 2022 verranno realizzati già il prossimo anno.

Un treno che l’Italia si è dimenticato di cogliere visto che da noi le colonnine sono merce rara e l’esecutivo non ha mai presentato un piano organico. Macron, poi, è passato ad illustrare gli interventi più legati alla situazione attuale, tenendo sempre in considerazione la necessità di decarbonizzazione, ormai non più rimandabile, e l’impegno nella lotta alla CO2 e al riscaldamento climatico. Vengono rinforzati gli ecobonus per le auto con la spina, 7.000 euro per vetture elettriche (5.000 se acquistate da aziende) e 2.000 per le plug-in. Un aiuto ci sarà anche per le auto in stock. «Un problema immediato da affrontare subito: ci sono oltre 400 mila auto nuove sui piazzali del nostro paese che diventeranno mezzo milione a giugno perché la produzione è ripresa ma il mercato non è ripartito», ha concluso Macron. 
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