"I fondi della ricerca spesi per viaggi"
Lo scandalo dell'Agenzia Spaziale Italiana

Enrico Saggese (LaPresse)
Enrico Saggese (LaPresse)
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Lunedì 29 Settembre 2014, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 19:28
ROMA - Non solo un fiume di soldi, viaggi, cene luculliane e appalti truccati. Persino i vestiti si volevano pagare coi soldi dei contribuenti: abbigliamento destinato all’ora presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Enrico Saggese, indagato per corruzione e concussione e arrestato sette mesi fa.



Di questo parlano, tra le altre cose, due protagonisti dello scandalo ASI scoppiato quest’inverno in un’intercettazione ancora inedita contenuta nel fascicolo dei pm di Roma. L’indagine sul malaffare dentro l’Asi è in fase di chiusura mentre Saggese salirà il prossimo 30 ottobre sul banco degli imputati per un episodio di tentata concussione ai danni di un dirigente che aveva scoperto una serie di pratiche poco trasparenti. Anche alla luce di dettagli come questo emerge lo squallore dell’ennesima storia di mazzette e favori.



Nel caso dell’Agenzia Spaziale, peraltro, i soldi in questione altro non erano che i fondi della ricerca scientifica. Non solo. Corruttori e corrotti, da quanto si legge nelle carte, si rivelano talvolta anche maldestri; è il caso ad esempio di un computer destinato al senatore Maurizio Gasparri (non indagato), notoriamente legato a Saggese, di cui il politico ha sponsorizzato la nomina in Asi. A Natale, due dei soggetti coinvolti nell’inchiesta parlavano al telefono di una lunga lista di regali da destinare agli amici del ‘faraone’ Saggese e riferendosi al computer per Gasparri dicevano testualmente: “Mi raccomando…scegliamo il più scrauso!.”



Nelle carte si fa riferimento pure a una ristrutturazione di una casa del braccio destro di Saggese, Francesca Sette, al Sestriere, sempre finanziata coi fondi neri creati per pagare le tangenti e poi all’acquisto di televisori ed elettrodomestici. Senza contare la scoperta da parte della Guardia di Finanza della contabilità della società Get It (una di quelle utilizzate per creare i fondi neri) nel garage del padre di Francesca Sette, pcome nei tragicomici copioni dei film con Totò e Peppino.



Nella commedia dell’assurdo del caso ASI si apprende ora anche che nella lista dei testimoni presentata dall’avvocato di Saggese compare il nome di uno dei revisori dei conti dell’ASI, dott. Giuseppe Suppa. Cioè proprio una delle persone deputate, per compito istituzionale, al controllo dei conti dell’Agenzia.







LE INTERCETTAZIONI DI FRANCESCA SETTE



Francesca Sette: "Mettiamo che io….metti che debba prendere e regalare anche….perchè ho dato a Saggese la brochure no?"



Lucia (responsabile di un fornitore ): "Si?"



F. "Se lui ( riferito secondo gli inquirenti a Saggese , n.d.r) decidesse di prendere anche tipo, due vestiti…"



L: Sì..



F. Perché noi non possiamo fatturarli come vestiti.. Voi riuscite in qualche modo a coprirli?

L: Eh… esce per forza il codice



F. Ma se metti il codice e non nella fattura la parola vestito, solo il codice?



L. Esce lo stesso, per forza…



F.
Non potete trovare un’escamotage di fatturazione? E vedere… poi parlare con l’amministrazione?






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