Satellite in caduta, regioni Nord Italia
forse colpite nella serata di venerdì

Il satellite Nasa che si distruggerà a contatto con l'atmosfera
Il satellite Nasa che si distruggerà a contatto con l'atmosfera
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Giovedì 22 Settembre 2011, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:06
ROMA - I frammenti del vecchio satellite Uars della Nasa che domani si distrugger a contatto con l'atmosfera potrebbero cadere sulle regioni del nord d'Italia tra le 21,25 e le 22,03 di domani. Lo hanno stabilito gli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile.



La zona di caduta dei frammenti individuata è un'area di 200 chilometri che comprende Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna e potrà essere definita con certezza solo tra un'ora e 40 minuti prima dell'impatto al suolo. L'area sarà via via ristretta con il passare delle ore. Allo stato non è neanche possibile stabilire che tipologia dei 26 frammenti dello Uars previsti potrebbe abbattersi sul nostro territorio: si tratta di pezzi, ha spiegato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che vanno da 158 chili a sei etti.



La probabilità che un frammento colpisca il l'Italia è dello 0,9%, stando alle simulazioni effettuate. Due al momento le traiettorie di caduta individuate: una che taglia tutto il nord Italia e l'altra che invece interesserebbe solo il nord-ovest.



Gli ultimi dati comunicati alla Protezione Civile riducono le probabilità dallo 0,9% allo 0,6%, lasciando aperta una sola finestra possibile, tra le 21.25 e le 22.03 di domani. «Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull'attività solare prevista - afferma una nota - la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre. All'interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio». Dunque la «principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l'Italia in un'unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L'area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l'Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine)». Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome, conclude il Dipartimento, hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l'evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale. Il Comitato operativo rimarrà riunito in seduta permanente fino alle 5 di sabato mattina. È stato inoltre costituito, ha detto Gabrielli, un comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte il Dipartimento, l'Agenzia spaziale italiana, le Forze armate, i Vigili del fuoco, l'Ispra e l'Enav «che seguirà passo passo l'evolversi della situazione perchè ogni ora i dati e le traiettorie possono subire delle modifiche».



«È impossibile prevedere la traiettoria» del vecchio satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite), «non si può quindi prevedere se cadrà sull'Italia o su altri Paesi», ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, del Planetario di Roma e responsabile del progetto Virtual Telescope. «In questo momento - ha spiegato - il satellite sta compiendo una traiettoria molto complessa, a spirale intorno alla Terra, ma è continuamente frenato dall'atmosfera, che gli fa spostare di continuo la direzione». Per questa ragione, ha aggiunto, è impossibile prevedere la traiettoria del satellite e calcolare il punto dove avverrà l'impatto.



Secondo l'esperto, che studia le traiettorie dei cosiddetti asteroidi killer che rischiano di incrociare l'orbita della Terra, si potrà comprendere meglio la traiettoria quando si avvicinerà il momento dell'impatto. Domattina, ha aggiunto, forse lo scenario già potrà essere più chiaro. «Si tratta di un caso molto interessante - ha proseguito - perchè si sta svolgendo in un arco temporale molto lungo e potrà aiutare a comprendere come studiare le traiettorie di oggetti in casi come questo».
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