Presidi, in migliaia al concorso
tra nuovi errori e polemiche

Gli aspiranti presidi al concorso
Gli aspiranti presidi al concorso
di Alessandra Migliozzi
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Giovedì 13 Ottobre 2011, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 00:31
ROMA - Cento domande in 100 minuti, un po’ come si fa all’universit per entrare nelle facolt a numero chiuso. Ma ieri i 32.600 prof che hanno partecipato alla prova pre-selettiva del concorso per assumere nuovi presidi (2.368 i posti) hanno dovuto superare qualche ostacolo in più delle aspiranti matricole. Sono stati schedati alle 8.30 e hanno dovuto attendere oltre le 11.30 per poter cominciare a rispondere ai quiz. La partenza doveva essere all’unisono in tutta Italia, ma, c’è chi ha cominciato alle 11.40, chi a mezzogiorno chi qualche minuto dopo. Tutta la trafila è durata cinque ore. E la procedura scelta per la selezione è stata molto criticata: gli insegnanti l’hanno definita «un massacro».



«Dire che il sistema era macchinoso è dire poco- racconta Luigi Tardi, 46 anni, che ha fatto la prova a Roma-. Ci hanno dato un foglio con una lista di quesiti che andavano rintracciati in un faldone enorme e difficile da sfogliare. Su un terzo foglio dovevamo mettere le risposte». Il faldone è un librone rosso alto tre dita che è stato consegnato a ciascun candidato insieme alla lista dei 100 quiz estratti ieri dal ministero. Gli aspiranti presidi hanno dovuto scartabellare a caccia delle domande. «Buona parte dei 100 minuti che avevamo a disposizione - spiega Maria Tammaro, 57 anni, vice preside storica della scuola Chico Mendez di Roma- sono volati via per sfogliare pagine. Il tempo era poco vista la procedura».



Per il ministro Gelmini «tutto è andato bene e, grazie alla pre-selezione, si accorciano i tempi per nominare i nuovi dirigenti che saranno in carica a settembre 2012. Prima ci volevano 2-3 anni per espletare un concorso». Per i candidati le cose «potevano essere fatte meglio».



A partire da quei mille quiz che sono finiti nel cestino qualche giorno fa perché sbagliati. Il primo settembre il Miur ha pubblicato oltre 5.000 domande per la preparazione al concorso. Poi sono fioccate le segnalazioni di errori eliminati in corso d’opera. Uno scivolone che ieri è stato all’origine del ritardo nella partenza delle prove: a Viale Trastevere il gruppo che ha estratto i 100 quesiti li ha ricontrollati fino all’ultimo. Qualche candidato ha segnalato, comunque, che c’erano «errori di ortografia». Come un «qual è» con l’apostrofo. «E una domanda aveva due risposte uguali - racconta Laura Sargentini, 34 anni, arrivata alla prova in un liceo romano con il pancione -. Comunque i quesiti estratti erano accettabili».



Nelle domande di lingue ce n’era anche una su facebook. La minaccia di ricorsi tuttavia è nell’aria. Il sindacato Anief, che ha già vinto al Tar per iscrivere alle prove anche i precari, preannuncia battaglia: «Verificheremo le domande - spiega il presidente Marcello Pacifico, candidato pure lui - perché secondo noi ci sono errori nelle risposte». Per il ministero «tutto è stato regolare». Ma lo stesso Formez, che ha preparato i materiali della selezione, invita a rivedere «la procedura perché non seleziona i migliori».



I posti in palio non sono molti. Quasi tutti partecipano «perché diventare presidi è l’unico modo per fare carriera - spiega Giuseppe Santoro, insegnante di educazione fisica-. Io lo faccio anche per portare un po’ della mia creatività nella dirigenza scolastica». Fra quindici giorni usciranno i nomi dei candidati che passano al concorso vero e proprio. Bisogna aver preso 80 punti. Fra i candidati spiccano le donne. Chi passa dovrà fare due scritti e un orale. «Che saranno tutti svolti a livello regionale con date diverse e prove diverse- lamentano dall’Andis, associazione di dirigenti-. Il rischio è che partano ricorsi che in una o più regioni possano bloccare le procedure. È già successo nel concorso di sei anni fa».
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