Francesca Pascale show al Gay village
"Basta bigotti, sì alle nozze omosessuali"

Francesca Pascale show al Gay village "Basta bigotti, sì alle nozze omosessuali"
di Camilla Mozzetti
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Domenica 28 Settembre 2014, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 18:48

ROMA - Ha scelto il colore dell'innocenza per fare il suo ingresso all'ultima serata del Gay Village, una delle pi importanti rassegne dell'estate romana.


Francesca Pascale in completo Armani bianco, con i capelli raccolti nell'immancabile chignon, ha detto la sua sulle unioni omosessuali. «Sono favorevole ai matrimoni gay, credo che anche Silvio lo sia, e alle adozioni per le coppie omosessuali perché l'amore non può e non deve avere barriere».

Prima bomba. Non se l'è fatto ripetere. Lei, che ama definirsi la compagna e non la “fidanzata” dell'ex premier Silvio Berlusconi, ha colto al balzo l'invito di Vladimir Luxuria, sua accondiscendente spalla, ieri sera, al parco del Ninfeo. «Per tanti anni sono venuta in questo posto solo per divertirmi – ha detto la Pascale – questa sera ci ritorno come ospite d'onore».

LO SHOW

Nessuna esitazione da parte di una donna che, a modo suo, fa politica e tanta. Con sguardo fermo e voce sicura ha tuonato: «L'Italia non può più permettersi di essere un paese bigotto e Forza Italia da partito liberale che è, pronto a portare avanti le sue rivoluzioni, istituirà un dipartimento per i diritti civili guidato – ha spiegato – probabilmente da Mara Carfagna». E lo tsunami Pascale non si ferma qui.

Pur destando, per le sue prese di posizione non pochi mal di pancia all'interno di Forza Italia (quel partito che conta oggi su un 16% di consensi e che ambisce a tornare ai fasti del 1994), la compagna del Cavaliere è andata oltre. Quasi più a sinistra dell'attuale presidente del Consiglio, Matteo Renzi. A chi gliel'ha fatto notare ha risposto con un candido sorriso. Del suo partito, la sua casa, che le ha dato i primi natali d'impegno politico e l'ha consacrata, ora, signora di palazzo, parla con tono speranzoso: «Se Forza Italia riuscirà a compiere questa rivoluzione civile, sarà davvero il partito di tutti – ha spiegato – anche a Roma in Consiglio comunale, dove auspico il voto favorevole al registro delle unioni civili da parte dei nostri consiglieri azzurri».

Composta e sorridente. La parola trasgressione per lei è riconducibile solo ai 50 anni di differenza che ha con il suo compagno. A chi le chiedeva delle battute, che proprio il Cavaliere riservò senza mezzi termini al mondo omosessuale, la replica è stata ferma: «Preferisco una battuta infelice che una legge sbagliata». L'apertura nei confronti delle coppie di fatto e della difesa dei diritti civili che la Pascale ha firmato da tempo, vociferano tra i corridoi di piazza San Lorenzo in Lucina, rappresenta solo un'azione di facciata, perfetta nell'apparenza e vuota nella sostanza.

Per altri, invece, le intenzioni della compagna dell'ex premier sono dettate da una precisa convinzione. Per Melania Rizzoli, responsabile sanità di Forza Italia, la Pascale «fa bene» a condurre la sua battaglia per i diritti civili «perché si tratta di temi fondamentali di una società moderna». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'onorevole Michaela Biancofiore e la deputata Maria Stella Gelmini. Di tutt'altro parere, invece, Daniela Santanchè e il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri che ieri ha ribadito: «Bisogna evitare la morte della famiglia a colpi di unioni e adozioni gay».

IL GOVERNO

E non finisce qui, perché l'intervento della Pascale per un attimo ha lasciato i binari dei diritti gay, spostandosi sul governo Renzi e sul centro destra. «Il patto del Nazareno – ha sentenziato – durerà fino alle riforme». Per quanto riguarda le tensioni i cugini di partito, gli alfaniani, conclude: «Sono questioni politiche. Per quanto ho difficoltà a credere che Angelino Alfano lo abbia un pensiero».

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