Padova. Notte fra gli scambisti: «Picchi
mio marito?». E alla fine orgia collettiva

Ballerina di lap dance (archivio)
Ballerina di lap dance (archivio)
di Cesare Arcolini e Roberta Polese
4 Minuti di Lettura
Domenica 6 Marzo 2011, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 11:47
PADOVA - Testimoni di una notte trasgressiva. Venerd sera, club per scambisti in un Comune della cintura urbana. Chi entra in coppia non paga, un uomo solo spende una sessantina di euro. A noi due "complici in incognito" chiedono un documento e basta, è un circolo, funziona così.



Si entra salendo le scale. Da una parte c'è la sala ballo, specchi, divanetti, ambiente molto anni ’80. Al centro c'è un cubo, con un palo da lap dance, due monitor che trasmettono film porno. Dall'altra parte c'è il privé, una stanzetta semibuia, con quattro o cinque letti separati da cartongesso, sui quali si aprono finestrelle da cui osservare. Ma sono solo le 22.30 e a quell'ora lo show deve ancora cominciare.



E lei si spoglia.

Alle 23 arrivano le prime coppie. Si siedono sui divanetti, si osservano. Molte si conoscono. Noi veniamo guardati con interesse. Siamo la "novità", insomma nuovi dell'ambiente. Gli altri sono gente normale, qualche signora è un po' scosciata, vistosa, zebrata, vaporata, tanto per stare in tema con gli anni '80. Gli uomini sono in giacca, cravatta. Facce rasate, profumati, curati. Potrebbero essere impiegati, bancari, manager. Nessun brutto ceffo, zero stranieri. E soprattutto nessuno concede informazioni personali. Al club, vince la discrezione. L'atmosfera si scalda verso mezzanotte. Ci saranno un centinaio di clienti. Pochi single, maggioranza di coppie. Una donna seminuda balla la lap dance. Il suo uomo l'osserva compiaciuto mentre i "nuovi amici" si avvicinano. La toccano, le infilano le mani ovunque. Lei si spoglia. Avrà quarant'anni, ma con un fisico da venti. Mora, alta, lingerie dozzinale, ma vistosa.



«Picchi mio marito?».

Ma eccoci al nostro primo approccio. Una coppia si avvicina. Nessun preliminare, niente smancerie. Lei punta gli occhi su di me, che sono la donna, e dice: «Te la senti di picchiare mio marito mentre io vi guardo?». Non faccio nemmeno in tempo a chiedermi se la "violenza" prevede i vestiti o meno, e lei comincia a sbottonarsi la camicetta e lui a sganciarsi la cintura dei pantaloni. Sorridiamo, e diciamo: «Non ci interessa, grazie». I due non ci rimangono nemmeno male, qualcun altro lo trovano di sicuro.



Nuda sul cubo

Intanto la musica si alza, la lap-dancer che sta sul cubo è completamente nuda, ha scelto la sua prima "preda". Un sessantenne di bell'aspetto, un po' sovrappeso, vestito bene, chiaramente benestante. A dirla tutta la "preda" è stata scelta dal compagno della donna. Compagno, amico, marito, pappone, non si capisce. È comunque lui ad accompagnarli nel privé. La gente segue la scena.



Privé a luci rosse.

È il trionfo del voyeurismo. Ci adeguiamo anche noi. Lei è nuda avvinghiata sopra di lui. Lenzuola rosse che fanno a pugni con cuscini ghepardati. C'è poca luce, ma dopo un po’ lo sguardo si abitua all'oscurità e si notano i dettagli. Tutti. Peccato ci sia poco da osservare. Perché per il sessantenne il rapporto finisce quasi subito. Nel frattempo l'amico di lei è rimasto a guardare, anche mentre i due si rivestivano. Nessun contatto tra lui e l'amico della donna che sembrava aver organizzato l'incontro. Nessun evidente scambio di denaro. Qui si guarda, si gode, non si paga. Almeno questo è quello che appare.



«Se vuoi ti pago».

Mentre facciamo queste considerazioni uno dei guardoni, un bell'uomo di mezza età si avvicina a e dice: «Tu le faresti queste cose? Lo guardo stupita e abbozzo un "mah... non so". E lui: «Ti pago, 70 euro». Sgrano gli occhi. «No, 70 euro no. Grazie e arrivederci». Vado a cercare il mio complice, che ha assistito alla scena. Per riprendermi dall'offerta indecente mi siedo con lui. La nostra presunta complicità convince il mio fan a desistere. E arriva un nuovo abbordaggio. Due trevigiani sposati si avvicinano. Ci propongono di andare in albergo con loro. Gratis ovviamente, perchè è così che funziona. Ufficialmente lì nessuno paga nessuno. Ci guardiamo soffocando a malapena un sorriso, decliniamo l'invito e ci defiliamo. Intanto nella sala il ballo "fa sempre più caldo". Vale tutto. Ma davvero tutto. C'è un spettacolo hard amatoriale in corso.



La sexy studentessa.

Protagonista sempre la donna della lap dance con il corpo statuario, che assieme ad una ragazza - poi scopriamo essere studentessa - si stanno dando da fare alla grande. Ci sono cinque uomini seduti su un divanetto che fa da cornice alla pista. I loro pantaloni sono abbassati. Prima sesso orale per tutti, poi rapporto completo a turno. Gran finale saffico con le due donne impegnate in un bacio passionale. Guardiamo l'orologio, sono le 3, «per stasera ne abbiamo viste abbastanza», ci diciamo. Nel frattempo il privé è un va e vieni di guardoni e gente che consuma rapporti completi, spesso senza preservativo. Ci vestiamo, usciamo. E fuori c'è una coppia che litiga. Lei deve aver fatto la "gallinella" con qualcuno, a lui non va giù. Un testimone del diverbio, cliente fisso del locale simpaticamente conclude: «Se frequenti il club per scambisti devi essere sportivo. Altrimenti porti la tua donna al cinema, al pub o rimani in casa». Come dargli torto.
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