Ancora fiamme sul Norman Atlantic
Impossibile trovare corpi

Ancora fiamme sul Norman Atlantic Impossibile trovare corpi
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Domenica 4 Gennaio 2015, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 17:42

BRINDISI - Fumo denso, ma anche fiamme che si alimentano ogni volta che una ventata di ossigeno penetra nelle cabine e nei locali della nave, ogni volta che il pool di investigatori e tecnici compie un passo in avanti nell'ispezione della parte interna

del Norman Atlantic, ormeggiato a Brindisi ormai da tre giorni.

Il fuoco, lì dentro, ha divorato tutto e secondo le stime dei pompieri la combustione lenta proseguirà per settimane. Lo racconta chi sta operando a bordo, la cui prima missione è cercare i corpi che si ipotizza siano rimasti intrappolati e recuperare al contempo quanta più documentazione possibile per ricostruire ogni fase dell'incendio del traghetto, oltre che dei soccorsi e del salvataggio dei naufraghi.

Non è stato possibile, neppure oggi, individuare resti umani: i mezzi che si trovano nel garage della nave una cui porzione, ancora minima, è stata resa accessibile, sono distrutti. «Bisognerà entrare in ognuno dei tir» per comprendere cosa c'era all'interno, ha spiegato ai giornalisti il comandante dei vigili del fuoco di Brindisi, Michele Angiuli.

Al porto, sulla banchina di Costa Morena, è stata oggi una domenica di duro lavoro, concluso all'incirca alle 18: non c'era il pm Ettore Cardinali che ritornerà sul traghetto del disastro in mare domani mattina, probabilmente dopo aver conferito formalmente l'incarico per le autopsie ai medici legali individuati dalla procura, alla presenza dei legali dei sei indagati e dei consulenti di parte che saranno nominati.

Gli esami sui primi fra i nove corpi identificati a Bari inizieranno subito dopo, in attesa del via al giro di notifiche per l'accertamento tecnico irripetibile che sarà compiuto sulla scatola nera recuperata.

Gli investigatori hanno anche altro materiale su cui concentrare i propri approfondimenti: il pool composto da guardia costiera, scientifica di carabinieri e polizia, ha prelevato dall'interno del Norman Atlantic una cassetta di sicurezza in cui a quanto pare c'è altra documentazione riferibile al comandante, Argilio Giacomazzi, che è tornato a parlare dalla sua casa spezzina: «Ho la coscienza tranquilla. Sono profondamente addolorato per le persone che non ho potuto salvare ma sono anche consapevole di aver fatto tutto quello che umanamente potevo e sono pronto a rispondere a qualsiasi domanda, come ho fatto da subito«. Sono stati percorribili i ponti sei e quattro, in piccola parte anche il terzo. Qualche cabina è stata aperta, all'interno sono stati trovati solo arredi andati in fumo. Ma sono ancora lontani i vigili del fuoco, a quanto chiarito dai responsabili del Nucleo investigativo antincendi e del comando brindisino, dall'individuare il luogo preciso da cui è partito l'inferno. Per questo nessuno fra coloro che stanno indagando ha al momento potuto formulare una ipotesi plausibile sulle cause dell'enorme rogo che si è sviluppato alle 4.30 del 28 dicembre scorso sul traghetto Norman Atlantic».

È ancora presto«, non fanno che ripetere i tecnici rispondendo alle domande dei giornalisti sulle cause dell'incidente marittimo che ha provocato 11 vittime accertate, feriti e un numero ancora imprecisato di dispersi. Le priorità è ora la sicurezza del relitto che viene costantemente monitorata anche in considerazione del fatto che si è accentuata l'inclinazione della nave, conseguenza dovuta forse al carico dei mezzi che continuano a bruciare e alla presenza di acqua gettata durante le operazioni di spegnimento. Il Norman Atlantic non è ora in condizioni di spostarsi, come auspicato dal sindaco di Brindisi e dal presidente dell'Autorità portuale, ed entrambi paventano »danni« in caso di una permanenza prolungata.

Domani a bordo ci sarà anche un ingegnere del Registro navale italiano, per le valutazioni sull'eventuale rimorchio nel porto di Bari. Sono già in viaggio per la Puglia, invece, i parenti di Carmine Balzano, il camionista napoletano disperso, per seguire sul posto gli sviluppi dell'inchiesta.

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