Il Quirinale: "Difendere la democrazia
da fanatismi e violenza2

Il Quirinale: "Difendere la democrazia da fanatismi e violenza2
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Martedì 24 Dicembre 2013, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 17:26
ROMA - I principi di legalit, democrazia e libert sanciti nella Costituzione repubblicana devono essere difesi costantemente contro ogni tentazione di ritorno al fanatismo ideologico e alla pratica della violenza politica, come il nostro Paese ha dimostrato di saper fare con un impegno unitario in occasione della tragica esperienza del terrorismo.

Lo afferma il presidente della Repubblica tramite il segretario generale Donato Marra, in occasione del XXIX anniversario della strage sul treno rapido 904, in un messaggio a Rosaria Manzo, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime. Nel messaggio Napolitano rinnova «l'apprezzamento per l'impegno con il quale l'Associazione continua a tenere viva la memoria delle vittime di un atto efferato che colpì profondamente la comunità nazionale ed a mobilitarsi per stimolare e affiancare la ricerca della verità sul piano storico e giudiziario. È importante che le giovani generazioni siano consapevoli che i principi di legalità, democrazia e libertà sanciti nella Costituzione devono essere difesi costantemente contro ogni tentazione di ritorno al fanatismo ideologico e alla pratica della violenza politica, come il nostro Paese ha dimostrato di saper fare con un impegno unitario in occasione della tragica esperienza del terrorismo».



«Con sentimenti di profonda solidarietà - conclude Marra - il presidente Napolitano invia ai familiari delle vittime, all'Associazione che li rappresenta ed ai partecipanti alla cerimonia il suo affettuoso, partecipe saluto, cui unisco volentieri il mio personale».

Napolitano ieri ha anche ricevuto il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. «Nell'udienza si è ribadito - si apprende da fonti del Quirinale- quanto già risulta dal comunicato stampa della delegazione del Csm in visita a Palermo il 20 dicembre scorso». «In particolare -spiegano le stesse fonti- la delegazione ha incontrato uno ad uno, come programmato, i capi degli uffici giudiziari di Palermo in quanto titolari delle informazioni utili per gli interventi istituzionali del Consiglio. Successivamente ha incontrato in un’occasione pubblica i rappresentanti locali dell'Anm e tutti i magistrati che hanno ritenuto di intervenire all'appuntamento imperniato sulle ragioni della visita, ossia la solidarietà ai numerosi magistrati oggetto di gravi minacce e intimidazioni».

B.L.