Muore a 21 anni, donna che riceve
il cuore si impegna a realizzare i suoi sogni

Muore a 21 anni, donna che riceve il cuore si impegna a realizzare i suoi sogni
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Venerdì 11 Aprile 2014, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 22:02

Pilotare un aereo, correre in un campo di papaveri e cavalcare un cammello. Ma anche vedere due uomini sfidarsi per il suo amore e salvare una vita. Sono solo alcuni dei desideri che Kristina Chesterman, 21 anni, californiana, aveva espresso in una lista scritta quando era ancora una liceale.



Kristina non ha però fatto in tempo a realizzare nessuno dei suoi sogni perché è morta, investita da una macchina mentre era in sella alla sua bici ad appena un isolato da casa. Oggi qualcun altro si è impegnato a far avverare tutti i punti della lista: si tratta di Susan Vieira, 64 anni di South Beach, che è viva grazie al cuore di Kristina.

Questa storia comincia a l’anno scorso, quando il corpo di Kristina viene portato già senza vita all’ospedale dopo l’impatto con la macchina di un suo coetaneo, probabilmente ubriaco.

La ragazza, che studiava infermieristica, aveva scelto già da tempo di donare gli organi: aiutare gli altri era infatti il suo più grande desiderio. Tre giorni dopo a Susan, che da tempo soffriva di insufficienza cardiaca, arriva una telefonata dall’ospedale universitario di Stanford: c’è un cuore nuovo per lei. Dopo il trapianto la donna si affida a Facebook per rintracciare la famiglia del suo donatore e incontra Sandra, la madre di Kristina, due settimane fa.

“C’è stata un’empatia istantanea – ha dichiarato Sandra al Dailymail – come se ci conoscessimo da molto tempo”. E Susan ha promesso che userà il suo nuovo cuore per fare tutto quello che Kristina non è riuscita a portare a compimento: è il suo “regalo” per la ragazza che le ha salvato la vita. Oltre a Susan, gli organi di Kristina sono serviti a far tornare a vivere altre quattro persone, tra cui due bambini e un amico di famiglia. “Kristina ha sempre voluto aiutare gli altri – ha spiegato la madre – donava il sangue di frequente e appena ha compiuto 18 anni ha voluto registrarsi nell’elenco dei donatori di organi perché diceva che era la cosa giusta da fare. Sarebbe stata così fiera oggi di quello che ha permesso di realizzare”.

Per la famiglia andare avanti dopo la morte di Kristina non è stato facile, ma incontrare le persone a cui la figlia ha salvato la vita, ha assicurato la mamma, è di grande aiuto. Come Ana Martinez, nonna di Jayden, il bimbo a cui è stato trapiantato una parte del fegato di Kristina, che porta al polso un braccialetto rosa in suo onore e la chiama “il nostro angelo custode”. Oppure Zak Papachan, che si sta riprendendo dall’insufficienza renale grazie al rene di Kristina e sta costruendo un piccolo memoriale alla ragazza nel suo cortile.

I genitori invece vorrebbero finanziare una clinica in Nigeria che porterà il nome della ragazza. Intanto, oltre a Susan Vieira, tutti i suoi amici e conoscenti si stanno impegnando per fare una ad una le cose che Kristina aveva scritto sulla lista, tra paracadutismo e viaggi in Giappone: sempre con una sua foto in tasca.