Melania accoltellata anche dopo la morte
Gli inquirenti: nessuna pista è esclusa

Carmela Rea, detta Melania, la donna trovata morta a Ripe di Civitella
Carmela Rea, detta Melania, la donna trovata morta a Ripe di Civitella
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Venerdì 22 Aprile 2011, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 00:08
TERAMO - Emergono particolari inquietanti dall'autopsia effettuata ieri sul corpo di Carmela Melania Rea, la giovane mamma scomparsa misteriosamente da Colle San Marco luned scorso, durante una scampagnata con il marito e la figlioletta di 18 mesi, e trovata uccisa due giorni fa nel Teramano.



Alcune fra le circa 35 coltellate con cui è stato trafitto il suo corpo sarebbero state inferte post mortem.
Un particolare che rende ancor più raccapricciante il delitto e fa pensare che l'omicida fosse spinto da una furia cieca. D'altra parte, come aveva già fatto notare il medico legale Adriano Tagliabracci, i colpi - che hanno raggiunto soprattutto il tronco e il collo - fanno propendere per un delitto d'impeto, non premeditato. Dalla cerchia familiare della donna gli investigatori stanno cercando di assumere più informazioni possibili, in primo luogo dal marito, Salvatore Parolisi, che è stato l'ultimo a vedere la donna viva. Carmela si era allontanata dal parco giochi dove la famigliola si era fermata perchè aveva necessità di andare in bagno; aveva scartato quelli pubblici, perchè li aveva trovati sporchi, e si era diretta quindi verso un chiosco bar. È lungo questo tragitto che è stata come inghiottita nel nulla.



I sostituti procuratori di Ascoli Piceno Umberto Monti e Greta Aloisi di Teramo sono andati sul pianoro di Colle San Marco insieme a Salvatore Parolisi, marito di Carmela-Melania Rea, scomparsa il 18 aprile e trovata cadavere due giorni fa a Ripe di Civitella (Teramo) e con il fratello della donna, Michele. I magistrati e i carabinieri hanno raggiunto l'area giochi dove la donna stava con il marito e la figlioletta e da cui si è allontanata per andare in bagno in un ristorante distante un centinaio di metri. Parolisi è arrivato con un'auto civetta dei carabinieri. Prima di giungere sul pianoro gli inquirenti hanno effettuato un sopralluogo nella boscaglia circostante.



«Tutte le piste sono aperte, tutte le ipotesi in questo momento sono ammesse». Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, Alessandro Patrizio, parlando con i giornalisti al termine del sopralluogo sul pianoro di Colle San Marco, dove si sono perse le tracce il 18 aprile scorso di Carmela-Melania Rea. Al momento quindi non ci sono ipotesi privilegiate, ma il militare tende ad escludere un coinvolgimento della persona rimasta anonima, che con una chiamata al 113 di Teramo aveva segnalato la presenza del corpo martoriato di coltellate della donna. «Ha detto di essere un cercatore di funghi - ha raccontato il colonnello Patrizio -. Parlava con accento abruzzese e la voce sembrava di una persona anziana».



La telefonata è stata fatta da un telefono pubblico in piazza San Francesco nel centro di Teramo,
dove c'è una telecamera di sicurezza al momento non funzionante. Secondo il comandante dei carabinieri di Ascoli, il ritrovamento sarebbe del tutto casuale e del resto il luogo stesso dove il corpo supino di Carmela, chiamata da tutti Melania in famiglia, è stato rinvenuto, è piuttosto visibile da chiunque passi in quella zona. I carabinieri stanno lavorando anche su una seconda carta Sim appartenente a Melania, oltre a quella del telefonino abbandonato vicino al cadavere e repertato. Ma in realtà «si stanno verificando tutte le utenze telefoniche di tutti». Nel sopralluogo al pianoro di Colle San Marco si è cercato di ricostruire il percorso che ha portato Melania lontano dal marito, per andare in bagno aveva detto. Un percorso che sembrerebbe perdersi nei boschi circostanti. Al momento però, sempre secondo il colonnello Patrizio, non ci sono segnalazioni di «presenze estranee nella zona».
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