«Non vogliamo attentare alla libertà di espressione artistica - ha spiegato il presidente dell'associazione, Antonio Marziale -, ma evitare che dietro il paravento dell'arte si promuovano raffigurazioni a chiaro sfondo pedopornografico. Tutti dovremmo essere concordi nel promuovere una cultura antitetica alla pedofilia - ha proseguito Marziale -, senza provocazioni di sorta, per questo chiediamo garanzie che la presunta opera non verrà mai più esposta». All'Osservatorio ha risposto Anna Mattirolo, direttore del Maxxi Arte: «La crudezza fa parte del lavoro dei Chapman, da sempre caratterizzati da opere che denunciano una realtà malata, che mettono in discussione la falsa moralità e vogliono suscitare dibattito e crediamo fermamente e sosteniamo la libertà di espressione degli artisti».
Il museo, ricordando che l'opera dei fratelli Chapman «è sempre stata segnalata con avvisi esposti in biglietteria, al punto informativo, e dal personale di sala istruito per informare le famiglie in visita con minori», ha comunque deciso di anticipare di qualche giorno la sostituzione dell'opera, che rientra in una turnazione espositiva. «Si tratta di una soluzione parziale che non ci sentiamo di condividere», ha replicato Marziale ribadendo la necessità di non esporre più la scultura. I fratelli Chapman, oltre che per le loro opere, sono noti per le uscite provocatorie contro il Cristianesimo, ma anche contro l'Illuminismo, oltre che sulla crudeltà dei film di Walt Disney.
Proprio qualche giorno fa Jake, il più giovane dei due fratelli, ha sostenuto, in un'intervista all'Independent, l'inutilità di portare i figli piccoli a visitare mostre e gallerie, perchè «far capire l'arte ai bambini è una totale perdita di tempo». Una presa di posizione che ha scatenato una valanga di critiche di gran parte dei colleghi d'Oltremanica.
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