È quanto risulta dai documenti ufficiali rimasti riservati per trent'anni e adesso resi pubblici.
Dagli archivi emerge inoltre come in quell'anno in più di un'occasione il governo e la Lady di Ferro - al contrario di quanto dichiarato pubblicamente - ebbero il reale timore di dover soccombere davanti alla determinazione dei minatori. La prima volta accadde a luglio, quando alla protesta si aggiunsero i lavoratori portuali: «Il tempo non è dalla nostra parte», ammise l'allora ministro del Lavoro Norman Tebbit in una nota riservatissima diretta alla Thatcher. Risale poi ad ottobre una lista delle «opzioni da scenario peggiore», che comprendeva 'interventi-limitè, redatta dopo che era ormai chiara l'intenzione dei minatori di non cedere di un millimetro minacciando di fatto la 'chiusura totale' del Paese.