Si finge maresciallo e truffa i sindaci
con l'alibi di una iniziativa editoriale

Si finge maresciallo e truffa i sindaci con l'alibi di una iniziativa editoriale
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Martedì 11 Novembre 2014, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:00
TRENTO - Si finge maresciallo dei

carabinieri e raggira alcuni sindaci del Trentino, spillando loro alcune migliaia di euro. Una truffa fatta con il pretesto di un'iniziativa editoriale legata al bicentenario della fondazione dell'Arma. Il finto maresciallo alla fine è stato smascherato dai veri carabinieri.



Spacciandosi per il fantomatico maresciallo Sfregola e annunciandosi rappresentante dell'inesistente sindacato nazionale autonomo dell'Arma dei Carabinieri presso il Comando generale, il presunto truffatore, un trentennedella provincia di Bari, telefonava a vari municipi chiedendo di parlare con il sindaco. Il "maresciallo" proponeva quindi al sindaco l'acquisto, ad un prezzo di 100-140 euro, di un volume contenente i duecento anni di storia

dell'Arma dei Carabinieri e di un calendario storico della Benemerita con cordoncino in oro, edizioni speciali e limitate che affermava fossero pubblicate dal Comando generale proprio in occasione dell'anniversario. Se sollecitato a fornire un recapito telefonico, un indirizzo e-mail o un altro recapito, tagliava però corto o interrompeva con una scusa la conversazione riservandosi di farsi vivo più avanti, cosa che non accadeva.



Qualche sindaco, forse non volendo far torto all'Arma, ha accettato l'offerta e si è visto recapitare, tramite corriere, un pacco contenente un calendario (naturalmente senza cordoncino in oro) e una rivista che nulla aveva a che fare con i duecento anni di storia del Corpo, oggetti che messi insieme non raggiungevano un valore superiore di 10 euro. Dopo la segnalazione di un sindaco della Val di Sole, i carabinieri nel giro di pochi giorni hanno scoperto la truffa e individuato il finto maresciallo che è stato denunciato per sostituzione di persona e

truffa. Secondo quanto accertato dai carabinieri, pare che il giovane pugliese spedisse circa una trentina di

pacchi a settimana, non soltanto verso il Trentino.





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