Truffavano gli acquirenti via Internet
Sette denunce, indagini in tutta Italia

Truffavano gli acquirenti via Internet Sette denunce, indagini in tutta Italia
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Venerdì 5 Dicembre 2014, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 06:57
GENOVA - Sette persone nei guai per le truffe via Internet.



I carabinieri di Serra Riccò hanno scoperto e denunciato una organizzazione specializzata nelle truffe informatiche che è riuscita a carpire dati sensibili a oltre sessanta persone e a guadagnare oltre 200 mila euro attraverso pagamenti fasulli e intromissioni nei conti correnti.



Sette persone sono state denunciate a piede libero per introduzione abusiva nei sistemi informatici, frode informatica, riciclaggio e sostituzione di persona. Secondo quanto ricostruito dai militari i sette avrebbe truffato con questa tecnica più di 60 persone in diverse regioni di Italia.



Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche due server e diverso denaro contante. La tecnica, chiamata phishing, consiste nel cercare di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali sensibili per poi utilizzarle per fini illeciti.



Con i soldi rubati dai conti postali delle ignare vittime, l'organizzazione sgominata dai carabinieri di Serra Riccò comprava auto di lusso e frequentava i locali esclusivi della riviera romagnola. I sette denunciati, due donne e cinque uomini, erano tutti amici e avevano messo in piedi un complicato sistema per frodare le vittime.



Attraverso un software, i due organizzatori della truffa telematica avevano acquisito indirizzi mail a caso e attraverso server stranieri mandavano e-mail con il logo delle Poste italiane. Nella missiva veniva chiesto di inserire i dati delle carte di credito e i codici di sicurezza.



Una volta inseriti, l'organizzazione prelevava piccole somme, dai cento ai duecento euro, e le trasferiva in conti intestati a persone a cui avevano rubato l'identità. Con quei conti i sette facevano partite a poker con altre carte intestate a loro complici e facevano finta di perdere, trasferendo così le somme perse agli altri membri.



L'operazione, coordinata dalla procura di Roma, è riuscita così anche a 'discolpare' 22 persone che si erano ritrovate indagate perchè titolari, a loro insaputa, delle carte dove transitavano i soldi illecitamente prelevanti dai conti postali. Le vittime dell'organizzazione sarebbero 66 e il giro d'affari scoperto ammonterebbe a 200 mila euro. Ma secondo gli inquirenti, le persone truffate potrebbero essere molte di più.



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