Le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla), ricorda la Protezione civile, possono includere una serie di danni sul territorio. In particolare, la criticità 'gialla' indica la possibilità di danni localizzati a infrastrutture ed edifici interessati da frane o dallo scorrimento superficiale delle acque; localizzati allagamenti di locali interrati e al piano terreno; localizzate e temporanee interruzioni della viabilità in prossimità di piccoli impluvi, canali, sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali; possibili danni alle coperture a causa di forti raffiche di vento o possibili trombe d'aria; rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature.
L'accoglienza dei senza-tetto.«Questi sono i giorni più freddi e impegnativi dell'anno: è il momento di massimo impegno dei nostri uffici perchè i più fragili, i senza fissa dimora stanno attraversando un momento di grande difficoltà». È quanto dice l'assessore al Sostegno Sociale di Roma capitale, Rita Cutini. «Il problema è che il sistema dell'accoglienza a Roma è storicamente e cronicamente sottodimensionato rispetto alle esigenze della città, in pratica siamo sempre in affanno - continua Cutini - faccio solo un esempio: Milano per l'accoglienza ha 2700 posti tra ordinari e straordinari (quelli messi a disposizione per il freddo), Roma che in via di principio ne dovrebbe avere il triplo, ne ha solo 2500, ce ne vorrebbero almeno il doppio».
L'assessore sottolinea che «da quando ci siamo insediati abbiamo messo nel bilancio 2013 un milione di euro in più rispetto al 2012 sul tema dell'accoglienza per i senza fissa dimora e abbiamo creato 300 nuovi posti puntato anche sulla qualità. Ma non basta, dobbiamo fare di più e in tempi brevi dobbiamo raggiungere la cifra dei 5000 posti per l'emergenza freddo. Dal 25 novembre ad oggi abbiamo avuto 632 nuove persone che hanno preso contatto con la nostra sala operativa sociale e sono state seguite. Abbiamo perfezionato nello stesso periodo 1247 accoglienze tra ordinarie e straordinarie. Siamo dentro un percorso per cercare di rispondere a questo sottodimensionamento storico. Io non dico di accogliere tutti - conclude Cutini - ma io credo che l'accoglienza vada dimensionata. È come dire che Roma ha un vestito troppo stretto rispetto alle sue esigenze, dobbiamo aumentare qualche taglia per metterla in linea almeno con le altre città».