L'urologo sbaglia la medicina
Paziente ha un'erezione per 36 ore

L'urologo sbaglia la medicina Paziente ha un'erezione per 36 ore
di Michela Allegri
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Mercoledì 11 Giugno 2014, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 11:06
ROMA - Doveva essere un'iniezione di fiducia a tutti gli effetti e, invece, stato l'inizio del periodo pi imbarazzante della sua vita.

Andrea, romano di 45 anni, che soffriva di disfunzione erettile, un giorno di fine febbraio ha preso il coraggio e dopo mesi trascorsi da eterno insoddisfatto, ha deciso di rivolgersi a due specialisti che ora si trovano sul banco degli imputati con l'accusa di lesioni colpose.



La terapia "miracolosa" somministrata dai dottori, infatti, ha avuto sul paziente un inaspettato e macroscopico risvolto collaterale: dopo essersi presentato come amante in difficoltà, Andrea si è ritrovato, suo malgrado, a soffrire del problema opposto. È bastata una piccola puntura per trasformare il deficit sessuale in priapismo, e l'organo genitale dell’uomo è rimasto in erezione per trentasei ore consecutive. Il nuovo disturbo, non meno fastidioso del precedente, è durato a fasi alterne per più di un mese, provocando tra l'altro atroci dolori.



LA DENUNCIA

Per il paziente il periodo di convalescenza è stato un vero e proprio incubo, tanto che, una volta guarito, Andrea ha deciso di sporgere denuncia contro i medici disattenti che lo hanno avuto in cura. Si tratta di due specialisti in urologia e andrologia, che lavorano presso uno studio privato della Capitale. Secondo il pm Attilio Pisani, titolare del fascicolo che li ha inchiodati al banco degli imputati con citazione diretta a giudizio, i sanitari sarebbero colpevoli di "negligenza e imperizia per non avere correttamente e adeguatamente informato il degente che il trattamento avrebbe potuto indurre un'erezione prolungata e dolorosa".



IL DOLORE

I due luminari del settore, specializzati in urologia e andrologia, somministrano al paziente, attraverso un'iniezione, una piccola quantità di prostaglandina E1, senza avvertirlo, però, dei possibili effetti collaterali. Non passano nemmeno 24 ore, e l'impotenza lascia il posto al priapismo. Andrea quindi contatta telefonicamente uno dei medici che, secondo l'accusa, avrebbe addirittura sottovalutato il problema. Dopo trentasei ore di inferno, il quarantacinquenne si reca al pronto soccorso, dove gli vengono diagnosticate lesioni giudicate guaribili in circa un mese.
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