Staffetta tra Firenze e Roma
Renzi: "Così non perdo tempo"

Staffetta tra Firenze e Roma Renzi: "Così non perdo tempo"
di Francesca Chirri
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Lunedì 9 Dicembre 2013, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 10:14

ROMA - Emozionato ma anche determinato, il neo segretario del Pd morde il freno per mostrare subito, e in modo palpabile, il cambio di rotta che intende imprimere, con la sua leadership, alla nuova stagione del Pd.

Il "rottamatore" si presenta con il cipiglio del decisionista, incassa i saluti di Giorgio Napolitano, e con una iniziativa sprint presenta la nuova segreteria: un mix di uomini e donne, tutti decisamente giovani. "Sento la responsabilità, il compito è difficile e avverto l'emozione ma soprattutto la necessità di dare immediatamente segnali. Non c'è un minuto solo da perdere" dice Matteo quando incontro la stampa per annunciare il primo step del nuovo organigramma: età media 35 anni. E in cui, "tanto per essere ancora più sicuri di non sbagliare" le donne sono in numero superiore a quello degli uomini.

Poi, sempre per dare il segnale, infarcisce la sua agenda di appuntamenti equamente divisi tra Roma e Firenze.

E lui senza ambire a trasformarsi in Superman - unica condizione secondo il collega sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per riuscire a contemperare i due ruoli - si destreggia tra gli attesissimi appuntamenti nella Capitale e quelli più di routine nella città che amministra.

Di mattina il primo salto in ufficio a Palazzo Vecchio, poi parte, seminando cronisti e tv, alla volta di Roma per incontrare il segretario reggente del partito, Guglielmo Epifani e il contendente alla segreteria, Gianni Cuperlo.

Largo del Nazareno, dove ha sede il partito, è stracolmo di persone che lo attendono: telecamere, fotografi e molti curiosi che hanno atteso pazientemente, per ore, l'arrivo del nuovo leader Dem che si presenta molto in ritardo sul ruolino di marcia, deludendo le aspettative di tutti.

Si infila infatti da un ingresso secondario: nessun bagno di folla, nessuna foto, né dichiarazioni per la Tv. In compenso i fotografi assistono, e riprendono, la consegna di una corona funebre che di prima mattina arriva, subito respinta, nella sede del Pd. Il nastro viola che accompagna la composizione floreale riporta la scritta Partito democratico e il commesso incaricato di consegnarla la poggia proprio accanto la targa che segnala la sede del partito in via Sant'Andrea delle Fratte.

Si saprà più tardi che i fiori, ordinati da alcuni dirigenti del partito, erano destinati all'ambasciata del Sudafrica in ricordo della morte di Nelson Mandela. E quando Renzi, che sarà segretario solo da domenica, arriva, la corona è stata comunque rimossa.

In conferenza stampa, poi, si mostra quasi infastidito dall'insistenza e dai toni delle conferenze "romane" e più volte si lamenta di non essere abituato a questo tipo di pressione mediatica. "Ho già risposto a queste domande" replica e fa il verso anche a Rischiatutto quando ripete per l'ennesima volta quali sono le sue tre priorità. "Sono tre cose. La uno, la due, la tre. Scelga lei. Faccio come Mike Bongiorno, che purtroppo manca a tutti noi".

L'incontro con la stampa è una conferenza lampo. Poi corre da Enrico Letta che lo aspetta per vederlo prima di partire per partecipare ai funerali di Mandela. Domani dovrebbe essere atteso per il primo, attesissimo, incontro con il gruppo parlamentare anche se la sua agenda è fitta di incontri a Firenze: tra questi, una possibile visita ad una scuola cittadina per parlare con gli studenti.

In segreteria ha tenuto per sè la delega per la cultura mentre ha assegnato ad un fedelissimo, uomo, come Davide Faraone la Scuola, che mette in tandem con il Welfare. Il Lavoro invece va ad una donna. Renzi è molto orgoglioso di questa scelta: "la notizia di oggi è che in un Paese in cui si fanno firmare le dimissioni in bianco alle donne, questo incarico è stato dato ad una donna. Madre di un bambino molto piccolo e in attesa dell'arrivo di un secondo figlio".

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