Bersani, Grillo: ti aspettiamo non fare scherzi
Bossi: è un amico tutti facciamo il tifo per lui

Beppe Grillo
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Lunedì 6 Gennaio 2014, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 11:30
ROMA - Bersani, ti aspettiamo, non fare scherzi. Cos si conclude un post di Beppe Grillo sul suo sito dedicato all'ex segretario del Pd. In fin dei conti, la sua volontà di smacchiare il giaguaro si è avverata», rileva il leader di M5S.



«Oggi tutti, soprattutto i falsi amici, fanno gli auguri di una pronta guarigione a Bersani. È un coro sospetto - rileva Grillo - di personaggi che, in molti casi, devono a lui carriera e successo politico. Bersani ha avuto un pregio, quello di apparire umano, un grande pregio in un mondo di politici artefatti e costruiti a tavolino come dei pupazzi in vendita ai grandi magazzini della politica. In fin dei conti, la sua volontà di smacchiare il giaguaro si è avverata. Credo che abbia sempre saputo che i suoi veri nemici non erano i Cinque Stelle, ma alcuni dei suoi compagni di partito e personaggi delle istituzioni. Bersani, ti aspettiamo, non fare scherzi».



«A pensare a quello che gli è successo mi si stringe il cuore. È un amico. Sono davvero molto dispiaciuto». Così il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, parla di Bersani in un colloquio con la Stampa. «E' una brava persona. Uno di quelli che conta e che quando parla pesa davvero. Infatti - racconta - lo apprezzano tutti, alleati e rivali. Mi auguro che si rimetta in fretta e spero di poterlo andare a trovare al più presto. Tornerà forte come prima. Pier Luigi è uno di buona pasta e tutti facciamo il tifo per lui».



Il Senatur ricorda come si siano «visti poco prima di Natale a Montecitorio. Io ero seduto nel cortiletto interno. Bersani mi ha visto e mi ha raggiunto. Ci siamo fatti un sigaro insieme parlando di politica e scambiandoci gli auguri per le feste. Erano i giorni in cui sui giornali mi accusavano di voler spaccare la Lega e lui mi ha detto di non rompere, di tenere unite le cose». E spiega: «Prima della mia malattia non ci frequentavamo. Abbiamo imparato a conoscerci negli ultimi anni. Quando andavo con Tremonti dalle sue parti, lì vicino a Bettola, nel piacentino, per la festa delle zucche, scherzando mi diceva sempre di invitarlo. Ovviamente non potevamo, però - ammette - mi sarebbe piaciuto».