Ragazza anoressica, due anni
di selfie per raccontare la storia

Holly Temple
Holly Temple
di Federica Macagnone
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Giovedì 7 Agosto 2014, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 19:53

WOKING - Selfie dopo selfie, foto dopo foto ha visto il suo corpo diventare sempre pi esile, sempre pi fragile. Voleva diventare più magra quando magra lo era già ma i suoi occhi e la sua mente vedevano altro. Holly Temple, 17 anni, ha seguito passo dopo passo la sua anoressia fino al baratro dei 38 chili.

Le immagini andavano a riempire il suo blog privato in cui monitorava la sua perdita di peso: pensava che avere un corpo scheletrico l'avrebbe resa più felice, ma dopo poco tempo è stata inghiottita dalla depressione. Due anni da incubo, dal 2011 al 2013, poi la svolta: Holly adesso sta bene, ha ricominciato a mangiare e ha voluto raccontare la sua storia con una carrellata di immagini che descrivono la sua discesa negli inferi e la rinascita. Una sequenza di foto per dire ai ragazzi che si trovano nella stessa drammatica situazione che si può riuscire a riavere una vita normale.

La ragazza di Woking, vicino Londra, oggi ha ripreso peso e non salta più i pasti. Quando era in procinto di doversi ricoverare per la seconda volta, qualcosa le è scattato dentro e ha ricominciato a vivere. «Se guardo quelle foto è spaventoso pensare a come stavo buttando via la mia esistenza - ha raccontato Holly – volevo vedermi ogni giorno più magra e monitoravo meticolosamente ogni parte del mio corpo per vedere se c'erano dei cambiamenti. Tenevo le foto anche sul cellulare per caricarmi mentalmente, così non mangiavo».

Holly ha iniziato a scattarsi foto nell'estate del 2011. In un primo momento in famiglia non si accorsero di nulla visto che la ragazza era stata sempre abbastanza magra. I problemi alimentari della ragazza erano iniziati in seguito a un litigio con alcuni amici di scuola. «Circolavano delle cattiverie su di me – ha raccontato – non le potevo controllare. L'unica cosa che riuscivo a gestire era il mio peso». E da allora la situazione è precipitata. Al poco cibo si è aggiunta un'attività fisica frenetica fino a non avere quasi più la forza di reggersi in piedi. Quando la malattia la stava quasi per divorare, ha chiesto aiuto alla mamma Yvonne, 54 anni, e insieme hanno affrontato il calvario fatto di medici, ospedali, perdite di peso fino al raggiungimento di piccoli traguardi che l'hanno trascinata fuori dalla malattia. «Dovrò monitorarla ancora a lungo – ha detto la madre della ragazza – ma sono già così orgogliosa che lei sia riuscita a rimettersi in piedi e andare avanti».

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