VICO EQUENSE - Il via libera disposto dai sindaci di Vico Equense e Meta, Gennaro Cinque e Giuseppe Tio, con l'assessore vicano Antonio Elefante.
La sequenza rapida, l’effetto immediato. Una emozione intensa. Alle 13.48, dopo i segnali di sicurezza conclusi dalla sirena del cantiere, è caduto l’ecomostro di Alimuri. Lo scheletro di cemento, che ha scalfito per cinquant’anni la costa sorrentina tra Meta e Vico Equense, si è dissolto in una nuvola di polvere per gli effetti di 1.200 micro-cariche da 50 grammi. Le prime detonazioni hanno colpito i pilastri centrali, facendo accartocciare la struttura su se stessa. Poi sono stato pilotati, nell’arco di quindici secondi, gli altri movimenti, in modo da creare un effetto-domino.
L’abbattimento filmato da decine di telecamere e immortalato da centinaia di flash.
Ad osservare la demolizione, sotto la supervisione degli equipaggi delle motovedette dei carabinieri e della capitaneria di porto, curiosi assiepati su una ventina tra lance, gommoni e piccole imbarcazioni di curiosi, sulla spiaggia della marina di Meta gli scolari degli istituti comprensivi locali, una vasta folla negli stabilimenti balneari, nell’albergo Alimuri, punto di incontro delle autorità e dei tecnici.
Presenti le imbarcazioni di Legambiente e del Wwf. Una rissa sui gradoni che da piazza Scarpati e via dei Cafiero portano ad Alimuri ha caratterizzato l’attesa. È stato necessario l’intervento degli agenti di polizia municipale per placare gli animi.
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