A Roma compare l'insegna di Auschwitz
Alemanno: gesto infame, pazzi scellerati

L'insegna comparsa al Pigneto (foto Emil Sarfatti - Ansa)
L'insegna comparsa al Pigneto (foto Emil Sarfatti - Ansa)
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Lunedì 25 Aprile 2011, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 16:40
ROMA - Questa mattina a Roma comparsa nel quartiere del Pigneto una scritta uguale a quella situata all’ingresso del lager di Auschwitz, “Arbeit macht frei”, ma in inglese. La raccapricciante insegna stata realizzata nella stessa grafica e con lo stesso materiale di quella del campo di concentramento e recita “Work will make you free”. Due giorni fa era stata divelta a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, la lapide del monumento intitolato al tenente dei partigiani Emo Battisti.



L'insegna è comparsa questa mattina sul ponticello pedonale che collega Circonvallazione Casilino al quartiere Pigneto. Rivolta verso l'interno della carreggiata, è lunga quattro metri con ciascuna lettera alta 30 centimetri. È frutto di un lavoro abile e lungo perchè è stata saldata sul ponticello. Indagano la polizia e la Digos.



La scritta è stata rimossa. Dopo l'intervento della polizia, la scritta è stata dissaldata. Sul ponticello è invece affisso uno striscione con la scritta «Basta morire uccisi dal lavoro e dall'indifferenza - Comitato no morti lavoro» con quattro stelle a cinque punte.



Folla sul ponticello pedonale, la scritta è stata rimossa ma molti hanno commentato l'iniziativa con favore. Una «geniale provocazione» viene definita da più parti. Meno numerosi quanti non hanno apprezzato, come una attivista di Sel, che la ritiene una scritta di cattivo gusto:. «Rievoca i campi di sterminio per i quali non si può andare fieri». Un artista del Pigneto le dice che «sicuramente voleva essere uno scherzo. Hanno voluto paragonare le morti nei lager con quelle nei luoghi di lavoro». Il ponticello è stato anche meta di un transito di tante persone che, con bandiere della pace, erano dirette al centro del Pigneto per celebrare la festa del 25 aprile.



«È molto impressionante quello che è avvenuto stamani al quartiere Pigneto. Che ci siano dei pazzi scellerati che mettono in atto questa provocazione così grave saldando una scritta che richiama quella del campo di Auschwitz, è una cosa infame», ha commentato il sindaco di Roma al termine della sua visita al Museo storico della Liberazione a via Tasso. «Esprimo tutta la mia solidarietà alla comunità ebraica - ha aggiunto Alemanno - per questo gesto vergognoso. Abbiamo immediatamente rimosso tutto e ci auguriamo che siano individuati subito i responsabili, che meritano tutto il nostro disprezzo». Il sindaco, a caldo, aveva parlato di «Un'infamia» e una «vergogna» che sarà «subito rimossa. È gravissimo che ci siano persone che si sono messe a fare una scritta antisemita in ferro battuto e ad inchiodarla contro un muro - afferma Alemanno - è un fatto estremamente grave e mi auguro che gli inquirenti trovino subito i responsabili».



«Un gesto odioso e gravissimo; mi auguro che i responsabili siano quanto prima individuati - dice il presidente della Regione Lazio Renata Polverini - Quell'insegna è un'offesa a quanti hanno vissuto l'orrore di Auschwitz, a chi in quel campo di sterminio ha perso la vita, a coloro i quali sono sopravvissuti portando con sè il ricordo doloroso di quella barbarie. Siamo solidali con la comunità ebraica e condanniamo con fermezza un gesto vergognoso, sintomo di una intolleranza contro la quale continueremo a batterci promuovendo la cultura del rispetto e la Memoria dell'Olocausto perchè simili tragedie non si ripetano mai più».



Fanno ancora discutere i manifesti affissi a Roma nei giorni scorsi con l’immagine di un camion con sopra una squadraccia fascista è sormontata dalla scritta «25 aprile. Buona pasquetta». Il manifesto è firmato con tre fasci littori. «Il 25 Aprile è la giornata della Liberazione del nostro paese dalla tirannide nazifascita È una data fondante della nostra democrazia che deve essere difesa da tutte le Istituzioni - continua la nota dell’Anpi - Vogliamo sollecitare tutti i cittadini ad essere presenti all’appuntamento di Porta San Paolo per commemorare tutti insieme la giornata della Liberazione».



Zingaretti: manifesti segno di codardi frustati. «Giudico quei manifesti come segni di impotenza e di frustrazione». Lo ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che stamane ha deposto una corona a Porta San Paolo in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile. «Sono dispetti di quattro deficienti e codardi - ha aggiunto - che non avendo la forza e l’onesta di esprimere le proprie idee lo fanno nel silenzio della notte e non firmandosi. Il che - ha concluso Zingaretti - conferma di che pochezza di persone stiamo parlando».


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