Punto da una zecca va in coma e muore dopo tre settimane di agonia

Punto da una zecca va in coma e muore dopo tre settimane di agonia
Punto da una zecca va in coma e muore dopo tre settimane di agonia
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Luglio 2022, 15:15

Punto da una zecca, un uomo di 73 anni, è morto dopo tre settimane di agonia. Andrea Zanotelli, un pensionato di Cles, piccolo comune nella tranquilla Val di Non, in Trentino, probabilmente non si era neppure accorto di essere stato morso da una zecca.

 

Puntura fatale

L'uomo, dopo anni di lavoro alla Dalmac, si godeva il meritato riposo insieme alla moglie Ivonne, dopo una vita professionale in giro per il mondo; infatti, per conto dell'azienda, aveva ricevuto molti incarichi, per seguire il lavoro nei cantieri di ponti e viadotti.

Poche settimane fa, intorno a metà giugno, il pensionato ha notato che qualcosa non andava.

Iniziava a sentirsi particolarmente stanco ed aveva una mano che si era gonfiata. La sua sofferenza è iniziata lo scorso 19 giugno, quando il 73enne ha deciso di rivolgersi all'ospedale.

Dal piccolo comune di Cles, l'uomo è stato trasferito al Santa Chiara, dove è entrato in coma e la sua salute è andata progressivamente peggiorando, fino ad al decesso fatale. Il pensionato di Cles è stato stroncato da un'encefalite da zecca, la Tbe, dopo quasi tre settimane di stato comatoso. Probabilmente è stato punto da una zecca senza accorgersene.

Dove si trovano le zecche

La zecca, insieme a ragni, acari e scorpioni, appartiene alla classe degli aracnidi, si attacca alla pelle, da cui succhia il sangue per giorni. Il morso di solito non è doloroso e non causa prurito, per cui può passare inosservato. 
I problemi che determina si limitano di solito a una lesione locale nella sede della puntura, raramente seguita da sintomi generali. La zecca dei boschi è scura e molto piccola, quindi difficile da vedere: negli stadi di larva e ninfa non è più grande di una testa di spillo e l’adulto è di poco più grande. Si può trovare nell'erba e nei cespugli, ama gli ambienti umidi ed ombreggiati con vegetazione bassa ed un letto di foglie secche, meglio se boschivi e con erba incolta, come pure le zone di confine tra prato e bosco soprattutto se con presenza d’acqua. E’ presente in molte aree del nostro territorio, più in collina che in pianura, ed è resistente a condizioni ambientali sfavorevoli.

Come difendersi dalle zecche?

La zecca, di solito prolifero nel periodo compreso tra tarda primavera ed autunno, per cui in questo periodo quando si va nei boschi, meglio indossare vestiti chiari per identificare più facilmente le zecche e rimuoverle prima che si attacchino alla cute, usare maglie a maniche lunghe ed infilale i pantaloni dentro ai calzettoni o, meglio, a stivali alti dotati di stringhe. Al ritorno da gite in zone infestate da zecche lavare i vestiti in lavatrice alla temperatura più alta possibile e, prima di fare il bagno, ispezionare tutto il corpo con l’aiuto di un’altra persona per le zone difficilmente visibili. Soprattutto nei bambini, fare attenzione anche al cuoio capelluto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA