Il virus Zika spaventa, 22 Paesi
a rischio per la nuova febbre gialla

Zika, la nuova febbre gialla spaventa 22 Paesi
Zika, la nuova febbre gialla spaventa 22 Paesi
di Federica Macagnone
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Sabato 23 Gennaio 2016, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 16:33
ROMA - Il virus Zika fa paura: si è allargata a 22 la lista dei Paesi che gli esperti del Centers for Disease Control and Prevention statunitense definiscono a forte rischio per le donne incinte, invitandole quindi a non andarci. Il virus, infatti, mette in pericolo la salute dei feti che possono nascere con gravi patologie, come la microcefalia (crani e cervelli più piccoli del normale), ritardi neurologici e altre malformazioni. L'allarme è tale che gli americani del Cdc consigliano alle future mamme che hanno viaggiato di recente in aree in cui è accertata la presenza del virus di sottoporsi a un'analisi per verificare il possibile contagio.

Secondo gli esperti, che temono possa diventare un'emergenza sanitaria mondiale nel 2016, il virus zika ha gli stessi sintomi della febbre gialla: si presenta con febbre a intermittenza, eruzioni cutanee, congiuntivite, dolori muscolari, alle articolazioni e alla testa, ma in molti casi è asintomatica. Passa da uomo a uomo attraverso quella che viene conosciuta dai più come la zanzara tigre e al momento non esistono vaccini per prevenirla. Anche se non rappresenta un rischio mortale, il virus sta allarmando i governi per i danni che provocherebbe su centinaia di nascituri, a tal punto da sconsigliare le gravidanze. Al possibile legame del virus Zika con le malformazioni fetali si è aggiunta poi la possibilità - evocata da esperti brasiliani- che l'infezione virale possa causare negli adulti la Sindrome di Guillaume-Barrè, in cui il sistema immunitario attacca i neuroni causando paralisi temporanee.

Il virus, identificato per prima volta in Uganda nel 1947, si era diffuso finora principalmente in Africa e Asia, ma dopo un'epidemia in Micronesia nel 2007 potrebbe essere arrivato nel subcontinente sudamericano fra il 2014 e il 2015, attraverso l'isola di Pasqua. Così almeno dimostra l'analisi genomica dell'agente infettivo trovato in America Latina, secondo la rivista medica The Lancet che considera che il virus possa diventare una emergenza sanitaria globale nel 2016. Brasile e Colombia sono i due paesi più colpiti dal virus Zika, nonché le due regioni dove è stata scoperto il suo possibile legame con la microcefalia fetale.



Brasile. Nel Paese sono 3.893 i casi sospetti di microcefalia causata dal virus registrati dallo scorso anno. Il conteggio è attualizzato al 16 gennaio, come ha rivelato il ministero della Salute, precisando che i dati si riferiscono al numero complessivo di casi e che al momento sono solo 224 quelli di cui si ha il forte sospetto che siano stati causati dal virus trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti, responsabile anche di dengue e chikungunya, e diffuso ormai in 764 municipalità del Paese sudamericano. Nel 2014, i casi sospetti di microcefalia furono complessivamente 147. Il ministero rivela inoltre che dei sei casi accertati di microcefalia causata dal virus Zika, l'ultimo è stato registrato nello stato di Minas Gerais. Finora i neonati deceduti sono cinque, quattro nello stato di Rio Grande do Norte e uno in quello di Ceara. Altri 44 casi sospetti sono distribuiti negli stati di Bahia, Maranhao, Paraiba, Pernambuco, Piaui, Rio Grande do Norte e Sergipe.

La Società brasiliana di infettivologia ha lanciato un allarme temendo che l'imminente carnevale aumenterà con il turismo di massa la propagazione del virus. Paura anche per le Olimpiadi che si svolgeranno a Rio De Janeiro dal 5 al 21 agosto. «Siamo in contatto anche con laboratori internazionali per cercare di sviluppare un vaccino in tempo record» ha detto il ministro della Sanità, Marcelo Castro. Nel frattempo, in America Latina si moltiplicano gli allarmi e le misure preventive, come a Piracicaba, nella regione di San Paolo, dove le autorità hanno liberato milioni di zanzare geneticamente modificate per frenare la crescita della popolazione delle Aedes Aegypti.

Preoccupazione in Colombia. Il governo ha chiesto «a tutte le coppie del Paese» di evitare di concepire bambini, almeno fino alla metà dell'anno. A lanciare l'appello è stato il ministero della salute, sottolineando la diffusione sul «territorio nazionale» del virus. «In considerazione della fase nella quale si trova l'epidemia e dei rischi esistenti, il ministero ha sconsigliato alle donne di rimanere incinte, precisando di rispettare l'appello fino al mese di luglio di quest'anno». A causa della costante diffusione del virus, il governo non esclude che possa colpire fino a 650 mila persone nel paese. La richiesta alle donne è quindi di «prendere in considerazione la possibilità di rinviare la gravidanza per un periodo di sei mesi» ha sottolineato in un incontro con la stampa a Bogotà il ministro della Sanità, Alejandro Gaviria, puntualizzando d'altra parte il massimo rispetto «nei confronti dei diritti individuali».

Le autorità sanitarie hanno deciso di rendere pubblica la richiesta a seguito dell'identificazione di 13.531 casi (sospetti e confermati) del virus in tutto il territorio nazionale da quando, nelle prime settimane dell'anno scorso, si è appresa la presenza della malattia nel Paese. Il virus si trova oggi in 951 dei dipartimenti della Colombia (su un totale di 1.100), tutti al di sotto dei 2.200 metri di altitudine. Gli esperti hanno d'altra parte identificato 216 casi sospetti in donne incinte, confermando la malattia in 14 casi.

El Salvador. Misura simile anche a El Salvador, dove il governo ha raccomandato alle donne di non concepire fino al 2018. Come riporta L'Independent, il viceministro della Salute Eduardo Espinoza ha riferito che sono stati registrati, nel 2015 e in questi primi giorni del 2016, 5.397 casi della malattia trasmessa dalla puntura di zanzara. Dati che preoccupano e che hanno spinto il ministero della Salute a «suggerire a tutte le donne in età fertile di pianificare le gravidanze, evitando di restare incinte fra quest'anno e il prossimo». Quasi un centinaio di donne potrebbero aver contratto il virus durante i 9 mesi di attesa, ma nessuno dei bimbi, fino ad adesso, è nato con la microcefalia.

Paraguay. Visto che il virus sopravvive nei territori al di sotto dei 2.200 metri di altezza e si sviluppa nelle acque chiare che ristagnano, il governo ha preso una decisione drastica: 5 anni di carcere per chiunque sia sorpreso a gettare spazzatura nei terreni incolti, dove proliferano le zanzare.
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