Ventilatori più pericolosi dell'aria condizionata nella diffusione del coronavirus: «Possono veicolare particelle»

Ventilatori più pericolosi dell'aria condizionata nella diffusione del coronavirus: «Possono veicolare particelle»
Ventilatori più pericolosi dell'aria condizionata nella diffusione del coronavirus: «Possono veicolare particelle»
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 12:52
Aria condizionata sorvegliata speciale per la diffusione del coronavirus, ma potrebbero essere piuttosto i ventilatori a richiedere maggiore attenzione durante la prima estate alle prese con il Covid-19.
«Più dell'aria condizionata bisogna stare attenti alla ventilazione che può veicolare le particelle volatili del virus oltre il metro e mezzo. Quindi meglio distanziare al massimo questo tipo di strumento». Lo ha spiegato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit), ospite di 'Agorà' su Rai3.

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«Non è vero che il virus si è indebolito - ha aggiunto Andreoni - ci sono meno pazienti e meno decessi perché si fanno più diagnosi precoci, grazie anche ai test sierologici, e le persone non arrivano troppo tardi in ospedale».

Per quanto riguarda le mascherine Ffp2, Andreoni ha spiegato che «non servono ai cittadini, servono soltanto al personale sanitario quando si trova in circostanze particolari che vuol dire, mediamente, entrare in una stanza di malati in cui c'è una quantità di virus molto importante». «L'Oms, che pensa per tutto il mondo, dice: la mascherina se non ce l'hai fabbricatela da solo perché è meglio di niente.
Esistono anche dei tutorial, normalmente si fanno con due strati di materiale», spiega aggiungendo che «mettere più cose insieme dà maggiore tranquillità e sicurezza, quindi: mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani sono tutte cose che vanno fatte».


Coronavirus, l'aria condizionata è pericolosa? Se lo chiedono in molti dal momento che il caldo comincia a farsi sentire. Le alte temperature da un lato rendono il virus meno aggressivo e facilitano le diagnosi, ma dall'altro spingono ad accendere i condizionatori con tutte le incognite del caso. Il consiglio degli esperti è quello di accenderla ma di non puntarla addosso.

Gli impianti con un flusso in entrata e in uno in uscita sono i più sicuri. «In alcuni casi il condizionatore - spiega il virologo Fabrizio Pregliasco al Corriere della Sera - favorisce il ricambio perché immette aria pulita». Il flusso di ventilazione, però, può trasportare le famose goccioline respiratorie a maggior distanza.

Uno studio cinese mostra come alcune persone in un ristorante di Guangzhou siano state contagiate perché investite dal flusso diretto dell’aria condizionata che ha trasportato il virus da un tavolo agli altri. Fondamentale è non puntarsi l'aria addosso e direzionare le alette al meglio perché l'energia cinetica aiuta. Occorre, inoltre, effettuare una corretta manutenzione degli impianti e areare gli ambienti aprendo le finestre.

«Dove la dispersione di particelle e la ventilazione sono maggiori - prosegue Pregliasco - si corrono meno rischi: se siamo in un prato e le goccioline cadono a terra non saranno dannose, molto peggio se finissero su una scrivania o su una maniglia».
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