Velvet Media passa da 5 a 123 dipendenti
Il segreto del successo: top manager donne

La "squadra" al femminile al vertice di Velvet Media
La "squadra" al femminile al vertice di Velvet Media
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Sabato 2 Giugno 2018, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 15:48
Il successo è donna. Lo dimostra, numeri alla mano, Velvet Media. Bassel Bakdounes, titolare della società leader in Italia nel marketing e nella comunicazione aziendale che in meno di tre anni è riuscita ad assumere oltre cento persone, è partito proprio dalla convinzione che probabilmente molte aziende non riescono a sfondare sui mercati per la loro incapacità di far lavorare al meglio le donne. Bassel Bakdounes così ha puntato sulle donne, a tutti i livelli. E la società veneta, fondata nel 2013, è passata da un gruppo di cinque amici che lavorava in un ufficio nel Padovano ad essere una delle tre realtà più importanti nel social media management. Oggi occupa 123 persone, delle quali una ottantina con contratti a tempo indeterminato. La maggioranza delle assunte è donna, a riprova che il successo nel mondo del lavoro è sempre più “rosa”.

Ma le donne sono dominanti non solo nella parte creativa e di produzione di contenuti. “Il vero segreto di Velvet Media - è convinzione del gruppo - è il management”. In tutti i ruoli apicali c’è infatti un volto femminile. A partire dal cuore aziendale, quello amministrativo e commerciale. Fin dalla fondazione, la responsabile vendite è infatti Erika Pagin; in amministrazione c’è invece Lara Mazzon. Lato project manager, la communication manager è Eliana Turbian e la responsabile dei rapporti internazionali dell’azienda invece è Mariaisabella Musulin. “Quote rosa” strategiche anche sui desk creativi: Martina Civiero è in azienda dall’inizio e ora è responsabile grafica; lavora spesso interfacciandosi con la responsabile social media management, Chiara Rizzato.




“Sono sicuro che la crescita verticale di Velvet Media si spieghi con la qualità del servizio offerto”, dichiara Bakdounes che ricorda che sono circa mille le aziende clienti di Velvet. “Ma il merito va anche ad una strategia di ingegneria gestionale del personale che trova nelle donne sempre l’eccellenza, sia per la capacità di sviluppo di progetti sotto stress che per la precisione nell’elaborazione di dati o la fantasia nel progettare post su Facebook o creare immagini. I livelli di qualità che raggiungiamo con giovani creative dell’età media di 25 anni sono legati anche al fatto che qui non si timbra il cartellino, non ci sono orari. Ci piace il mood rilassato, c’è chi viene in skateboard e chi si porta il cane, alle pareti sono appesi poster di band musicali. Nessuna regola sul vestiario, amiamo chi sa essere particolare. Ma le nostre donne manager hanno obiettivi cadenzati ogni ventiquattro ore”.
I numeri sono dalla parte di Velvet Media. Lo scorso anno le pagine viste ogni mese sui vari profili social seguiti sono state nove milioni, per un totale che nell’anno ha superato i cento milioni di contatti; 250.000 gli imprenditori raggiunti a vario titolo con la comunicazione gestita per un portfolio di aziende di ottanta settori merceologici diversi. Parallelamente, il fatturato è passato da un 2016 a settecentomila euro ad un 2017 chiuso attorno ai tre milioni, con prospettive per il 2018 di una ulteriore crescita a due cifre.  Una realtà “made in Italy” che esporta le sue doti di creatività, ingegno e professionalità all’avanguardia aiutando le piccole e medie aziende nel processo di internazionalizzazione con le proprie leve di marketing grazie alle sedi di Denver negli Stati Uniti e di Bangkok in Thailandia.

Tutto questo in un Paese come l’Italia dove solo il 22% dei manager è donna, a fronte di una media europea del 29%. Lo ha rilevato unoo studio di The Boston Consulting Group e Valore D “Women at the top”. Sempre secondo la stessa indagine, la carriera di una donna in azienda di solito si sviluppa in aree di staff e non evolve per colpa di una “cultura aziendale” che le rallenta nel 48% dei casi, senza contare la “scarsa chiarezza nei percorsi di carriera” che incide per il 26% delle assunte. Ancora, una donna su quattro è bloccata da impegni familiari.
 
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