Variante inglese virus, Galli: «Si diffonde meglio, ma non farà più morti». Bassetti: «I vaccini funzioneranno»

Variante inglese virus, Galli: «Potrebbe non essere più cattiva. Vaccino inefficace? Credo di no»
Variante inglese virus, Galli: «Potrebbe non essere più cattiva. Vaccino inefficace? Credo di no»
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Domenica 20 Dicembre 2020, 15:21

«Sulla variante inglese del virus serve calma: potrebbe non essere più cattiva e forse è già passata». Comunque, anche se «il nuovo ceppo si diffonde più velocemente non significa che farù più morti. E i vaccini non crede che saranno inefficaci». Lo sostiene l'infettivologo Massimo Galliprimario dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'università Statale del capoluogo lombardo all'Aria di domenica su La7«È chiaro che questa questione va meglio definita. Non abbiamo ancora una pubblicazione scientifica, abbiamo sintetici rapporti. D'accordo, stiamo attenti ma temo sia verosimile che Oltremanica ne sia passata un bel po'».

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«I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini». Lo assicura in un post su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, parlando della nuova variante di coronavirus che si sta diffondendo in Inghilterra.

«Si tratta di un virus mutato che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/0**1. Sembra più contagioso ovvero che si trasmette più facilmente da un individuo all'altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso. Questa variante sta circolando in maniera importante e frequente nel Sud-Est del Regno Unito - afferma - Ci sono state 17 mutazioni, la più significativa delle quali è la N501Y nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane. Questa mutazione come già detto lo renderebbe più facilmente diffusibile». L'infettivologo ricorda che «non è la prima mutazione che viene descritta nel mondo e non sarà neanche l'ultima, simili mutazioni erano già state descritte in Spagna e altri paesi.

I virus mutano continuamente. È il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Non si può escludere che questa variante non stia già circolando anche in altri paesi incluso l'Italia. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi di virus isolati nel nostro paese».

 

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