Il patto, che al momento ha l'appoggio anche del giornalista Enrico Mentana, di Guido Silvestri della Emory University e di Mina Welby dell'Associazione Luca Coscioni e che è ripreso anche sul blog dello stesso Grillo, contiene cinque punti. Nel primo tutte le forze politiche italiane si impegnano a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell'umanità, che non ha alcun «colore politico». Nel secondo nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica (i.e., negazionismo dell'AIDS, anti-vaccinismo, terapie non basate sull'evidenza scientifica, etc.). Inoltre tutte le forze politiche italiane si impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l'operato degli pseudoscienziati. E ancora: tutte le forze politiche italiane s'impegnano a implementare programmi capillari d'informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell'obbligo. Infine tutte le forze politiche italiane si impegnano anche affinchè si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base.
«Oggi è successa una cosa molto importante», scrive Burioni sul suo sito 'Medical Facts': «Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno sottoscritto (insieme a molti altri) un patto a difesa della scienza.
Perché ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci. La scienza deve fare parte di questa base. Perché non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani. Ha detto Albert Einstein che la 'scienza, al confronto con la realtà, è primitiva e infantile. Eppure è la cosa più preziosa che abbiamo'. Oggi sono molto contento, perché due persone rivali e distanti sono d'accordo sul fatto che non possiamo permetterci di buttarla via».