Coronavirus, Brusaferro: «Virus meno aggressivo? L'ipotesi va verificata. Non possiamo dire se si potrà andare al mare questa estate»

Coronavirus, Brusaferro: «Virus meno aggressivo?L'ipotesi va verificata. Non possiamo dire se si potrà andare al mare questa estate»
Coronavirus, Brusaferro: «Virus meno aggressivo?L'ipotesi va verificata. Non possiamo dire se si potrà andare al mare questa estate»
di Alessia Strinati
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Martedì 21 Aprile 2020, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 11:26
Brusaferro ha fatto il punto sulla situazione coronavirus spiegando che ora ci troviamo in una fase di controllo del virus. «Questo è positivo. Ora dobbiamo affrontare un’altra fase altrettanto delicata e difficile, ma che è quella di cambiare un po’ le nostre vite e con cautela, passo dopo passo, provare a ripartire nei singoli settori». Queste sono state le sue parole ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”.

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Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha affermato che sarà necessario convivere con il virus per qualche mese e in questo periodo sarà necessaria molta cautela per evitare la formazione di nuovi focolai: «L’obiettivo finale sarà quello di avere il vaccino e di immunizzare tutti i cittadini», ha aggiunto, spiegando che chi è riuscito a immunizzarsi è solo una minima parte della popolazione. «La larghissima maggioranza degli italiani, ma parliamo circa del novanta percento, non ha avuto contatto con il virus. E quindi è potenzialmente suscettibile. Questo numero fa sì che l’immunità di gregge sia molto lontana. Dovremmo muoverci con grande attenzione in tutti in contesti».

Sulle ipotesi che il virus stia diventando meno aggressivo smentisce dicendo che sebbene il cvid appartenga a una famiglia di virus conosciuti ha delle caratteristiche peculiari che lo differenziano: «Ogni ipotesi va verificata sul campo, bisogna aspettare le verifiche scientifiche che sono in corso per dare risposta a queste domande». Così come l'efficacia di alcuni farmaci deve essere studiata e verificata.

Sul vaccino ripete che ci vuole tempo, sebbene in molti, da tutto il mondo, stiano portando avanti studi e sperimentazioni il vaccino va testato perché sia sicuro: «Deve poter produrre quella risposta immune che poi garantisca di non contrarre l’infezione. Questo va sperimentato. E poi una volta individuato un vaccino poi va prodotto in milioni di dosi così da garantire a tutti i cittadini di poter essere immunizzati. Questa sarà la risposta definitiva all’infezione».

Quando gli viene chiesto se questa estate si otrà andare al mare la risposta non è rassicurante: «Siamo tutti consapevoli ormai che raduni o assembramenti di centinaia o migliaia di persone in spazi ristretti non ci sono consentiti. Questo è il primo dato da cui partire. Dopo di che dobbiamo tenere a mente il principio del passo dopo passo».
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