Tumori, bere latte e mangiare formaggi aiuta a ridurre il rischio

Tumori, bere latte e mangiare formaggi aiuta a ridurre il rischio
Tumori, bere latte e mangiare formaggi aiuta a ridurre il rischio
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Martedì 26 Novembre 2019, 22:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 07:55
Il consumo di prodotti lattiero-caseari potrebbe aiutare a ridurre il rischio di tumori e di malattie cardiovascolari. A dirlo è la ricerca condotta da un gruppo di studiosi italiani, nell'ambito dello studio europeo Prospective investigation on cancer and nutrition (Epic -Italy), che coinvolge 520 mila persone in 10 Paesi, relativo all'associazione tra prodotti lattiero-caseari e mortalità. La ricerca, pubblicata sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition, è stata presentata all'AGRO-FOOD LAB dell'Università di Brescia in un convegno organizzato dalla cooperativa aderente a Confcooperative, Aop Latte Italia.

Secondo i dati dello studio italiano condotto su 45.009 persone, dopo una media di 14,9 anni, durante i quali si sono registrati 2.468 decessi (il 59% per cancro e il 19% per malattia cardiovascolare), non solo non è stata trovata alcuna associazione significativa tra il consumo dei prodotti lattiero-caseari e la mortalità, ma è stata riscontrata una riduzione del 25% del rischio di mortalità con l'assunzione di latte da 160 a 120 grammi al giorno. Nessuna differenza è stata trovata scomponendo il consumo di latte tra intero e scremato. «Sono questi messaggi positivi e rassicuranti che stiamo diffondendo in una campagna di comunicazione sul web e sui social autofinanziata dalle cooperative, intitolata 'Verde Latte Rossò», commenta il coordinatore settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Giovanni Guarneri, nel precisare.

L'obiettivo è rilanciare il consumo di latte e dei latticini, veicolare il valore economico, sociale ed ambientale di migliaia di aziende italiane.
Il settore lattiero-caseario di Alleanza cooperative rappresenta oltre 600 cooperative, a cui aderiscono 17 mila stalle che producono il 63% della materia prima nazionale per un valore di 7 miliardi di euro, pari al 50% del fatturato nazionale del comparto.
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