Stefania Rota trovata morta in casa un mese fa: arrestato il cugino per omicidio

Ancora sconosciuto il movente del delitto

Bergamo, Stefania Rota trovata morta in casa un mese fa: arrestato il cugino per omicidio
Bergamo, Stefania Rota trovata morta in casa un mese fa: arrestato il cugino per omicidio
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Sabato 13 Maggio 2023, 17:38

Stefania Rota era stata ritrovata morta in casa a Mapello lo scorso 21 aprile. Oggi, a quasi un mese di distanza, i carabinieri di Bergamo hanno arrestato il cugino di secondo grado della donna. Secondo gli investigatori l'uomo, coetaneo della vittima, ha ucciso la sessantaduenne il cui corpo fu scoperto, in stato di decomposizione, all'interno della sua abitazione in via XI Febbraio.

Le indagini, coordinate dalla locale procura e condotte dai carabinieri dalla sezione Operativa di Bergamo e della stazione di Ponte San Pietro con l'ausilio nel nucleo Investigativo di Bergamo, «hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del presunto autore dell'omicidio identificato nel cugino di secondo grado della vittima», 61anni, residente nello stesso comune della vittima.

Stefania Rota: è omicidio. I sospetti ricadono su suo cugino

Il cadavere della donna era stato trovato sul tappeto del soggiorno della sua abitazione, in posizione supina e in stato di decomposizione, non si vedevano segni di lesioni ma i carabinieri avevano notato alcuni particolari anomali come l'assenza delle chiavi di casa, nonostante la porta di ingresso risultasse chiusa, l'assenza del cellulare, del portafoglio e dell'auto della vittima.

Gli indizi: dall'auto ancora in uso dopo la morte alla frattura del cranio

Se dai sopralluoghi in casa erano emersi elementi tali da poter datare la morte l'11 febbraio scorso, il tracciato Gps dell'antifurto satellitare della Ford Fiesta mostrava come l'auto venisse usata nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi.

L'esame autoptico, invece, consentiva di accertare la presenza di fratture al cranio, di un ematoma al volto e lesioni alla cartilagine tiroidea pertanto veniva iscritto un procedimento a carico di ignoti per il reato di omicidio.

La donna, persona piuttosto solitaria, fino al giorno del suo decesso si sentiva quotidianamente con un cugino di secondo grado con il quale condivideva la passione per le passeggiate in montagna.

Il comportamento del sospettato dopo la morte della cugina

È proprio il comportamento di questo cugino che non insinua dubbi negli investigatori: a differenza delle poche amiche di Stefania che la cercano con insistenza nel momento in cui realizzano che della donna non si hanno più notizie, non si allarma, non avvisa le forze dell'ordine e fornisce, a chi gli chiede notizie, informazioni rassicuranti circa il fatto che la cugina fosse al mare per fare la badante.

«L'indagato si è premurato di spostare periodicamente il veicolo della vittima al fine di simulare il fatto che Stefania fosse ancora in vita» spiegano i militari.

I carabinieri hanno accertato i lunghi contatti telefonici tra i due fino al giorno della morte quando il cellulare della vittima «viene definitivamente spento e scoprono per di più che il tracciato Gps dell'autovettura della vittima è sovrapponibile alle celle telefoniche agganciate dal cellulare dal cugino mentre utilizza l'autovettura di Stefania, nei mesi successivi all'omicidio».

Investigatori ancora al lavoro per decifrare il movente del delitto

I carabinieri e la Procura di Bergamo stanno ancora indagando «per comprendere quale sia il movente del delitto».

Alla luce degli elementi raccolti il gip ha emesso nei confronti del presunto responsabile dell'omicidio l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

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