Treni fermi per ore e in ritardo: l'Odissea
dei pendolari che tornano a casa per Natale

Treni fermi per ore e in ritardo: l'Odissea dei pendolari che tornano a casa per Natale
Treni fermi per ore e in ritardo: l'Odissea dei pendolari che tornano a casa per Natale
di Silvia Natella
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Sabato 23 Dicembre 2017, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 08:52
Viaggiare per trascorrere il Natale a casa con la propria famiglia può rivelarsi un incubo se il mezzo scelto dal fuorisede è il treno e ci si dirige a sud. L'euforia per i giorni di vacanza, per l'atmosfera e per i buoni propositi subisce una brusca battuta d'arresto quando i ritardi e i disagi di Trenitalia complicano il tanto sperato e atteso rientro.  Storie come queste si ripetono spesso, ma sotto le feste si intensificano. L'Odissea dell'antivigilia comincia molto presto, alle 6,26 del mattino, sul treno Roma-Taranto.
   


Le carrozze sono piene di famiglie, passeggeri con prole e animali domestici al seguito, enormi bagagli e pacchetti regalo di varie dimensioni. La partenza in orario lascia ben sperare, ma dopo soli venti minuti il convoglio si ferma a causa di un guasto al treno precedente. L'intero tratto è bloccato, il ritardo aumenta e le operazioni di spostamento richiedono all'incirca due ore (116 minuti all'altoparlante). Nei pendolari si rafforza la convinzione che il risveglio prima dell'alba sia stato inutile e che il ritorno a casa sarà posticipato di molto. 
   


L'ipotesi di un rimborso, che poi rasenta il ridicolo perché il ritardo è di due o tre minuti meno della soglia prevista per un risarcimento più significativo, non rincuora e ai passeggeri fermi da due ore viene concesso di scendere dal treno dopo molto tempo. "Uno schifo", "Avevo la coincidenza a Napoli, come faccio?",  i commenti tra un sedile e l'altro.
   


Infine, quando si è quasi rassegnati ad arrivare a casa dopo pranzo, l'ennesimo colpo di scena: cinque minuti prima viene comunicato che tutti devono scendere a Potenza per salire su bus sostitutivi e raggiungere le varie destinazioni. Il motivo suona assurdo: il treno deve avere il tempo di tornare indietro e ripercorrere la tratta al contrario. Tra la rabbia e l'incredulità, mani a valigie, prole e animali domestici, e tutti sui mezzi su strada. "Forse per Natale arrriviamo", ironizza qualcuno. E tornare a casa è un'impresa.
Non resta che accantonare la pigrizia, chiedere il rimborso e condividere le disavventure a cui si è troppo abituati: tanti, infatti, i tweet di denuncia. 
   


 
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