Tomba della rom profanata dai ladri, nella bara cinque chili d'oro. Spariti i gioielli di famiglia

Tomba della rom profanata dai ladri, nella bara cinque chili d'oro. Spariti i gioielli di famiglia
Tomba della rom profanata dai ladri, nella bara cinque chili d'oro. Spariti i gioielli di famiglia
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Domenica 8 Gennaio 2023, 10:03

ROMA- Chi ha profanato la tomba rubando cinque chili di gioielli di famiglia tra oggetti d'oro e monili è andato a colpo sicuro. Da qui partono le ricerche dei carabinieri del gruppo Cassia che stanno indagando sulla razzia in una tomba del cimitero di Prima Porta. Con l'inchiesta già allargata al nord Italia, dove risiede un componente della famiglia della defunta. Nessuna pista è esclusa.

Ma il sospetto è che dietro il furto di preziosi ci sia una faida familiare. Un sospetto appunto, su cui sono in corso approfondite verifiche. Intanto i fatti: da quanto è stato accertato, i ladri hanno esumato la cassa da morto dell'anziana di origini bosniache, E. H. deceduta nel 2020, dopo averla aperta su un lato, hanno rubato i monili d'oro che i parenti avevano messo all'interno della bara. A far scattare l'allarme è stato uno dei vigilanti di Prima Porta che ha prima allertato i familiari dell'anziana e quindi i carabinieri.


IL COLPO
Un fenomeno tristemente noto perché furti analoghi sono già avvenuti negli anni scorsi. Secondo quanto appreso, l'episodio è avvenuto il 4 gennaio scorso. Nella cassa riposava la salma di una donna di origini bosniache e, secondo quanto raccontato dai parenti ai testimoni, anche oggetti d'oro per un peso di circa 5 chili. L'usanza di tumulare salme con oggetti preziosi è molto diffusa nella comunità rom. I ladri, con ogni probabilità erano al corrente di ciò e hanno quindi agito a colpo sicuro. Secondo gli investigatori, nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, hanno tirato via la bara dal loculo, dissaldando la cassa zincata in un angolo, riuscendo a tirar via da quel foro tutti gli oggetti preziosi.

Secondo la denuncia presentata dai congiunti della defunta ai carabinieri, si tratterebbe di un gruzzolo di cinque chili d'oro e pietre preziose. Ma anche sulla refurtiva, sono ancora in corso accertamenti. I familiari stanno cercando di ricomporre la lista del tesoretto lasciato nel loculo della defunta.


L'INDAGINE
I militari dunque stanno procedendo, con il sospetto che a mettere a segno il colpo sono persone vicine evidentemente alla famiglia che risiede nella periferia est della Capitale e in alcune città del nord Italia.


I PRECEDENTI
Tra il 2018 e il 2019 gli investigatori avevano inchiodato una banda di ladri specializzata in furti simili nel cimitero Flaminio. Già altri casi di profanazioni di tombe e furti sui cadaveri sono stati infatti denunciati presso le forze dell'ordine ma la proposta fatta da più parti di installare telecamere di videosorveglianza all'interno del cimitero e nelle gallerie dei loculi è stata finora disattesa. I colpi in atto in questo periodo presentano un metodo molto particolare e specifico: i ladri si occupano non solo di defraudare le tombe, derubandone l'interno, ma persino di sigillarle attentamente dopo il furto, in modo tale da non insospettire i familiari. Stando agli inquirenti, i furti avverrebbero nel tardo pomeriggio, in concomitanza con la chiusura del cimitero. Ad aggiungersi alle difficoltà delle indagini anche la fatica a risalire alle tracce di chi manomette i loculi dal momento che scoperchiando le tombe, le micropolveri fuoriuscite contribuiscono a camuffare le impronte digitali.
 

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