Le macabre sfide sui social non sono soltanto un problema dei giovanissimi. Dopo i terribili casi degli ultimi giorni della piccola Antonella, morta a 10 anni a Palermo, e dell'altro bambino di 9 anni di Bari trovato impiccato nella sua cameretta forse per una tragica emulazione, ieri una influencer siciliana di 48 anni è stata denunciata per istigazione al suicidio. L'inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze, nasce dall'attività di monitoraggio del web da parte della polizia postale.
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La 48enne, che abita a Lentini, in provincia di Siracusa, è titolare di un profilo su TikTok da oltre 731mila follower: è stata denunciata per un video che ritraeva una sfida tra lei e un uomo in cui si avvolgevano bocca e narici con nastro adesivo trasparente in modo tale da non poter respirare.
Quel video non era l'unico sul profilo della influencer: di sfide dello stesso tenore, la 48enne ne aveva postate parecchie, in tutto una ventina, per guadagnarsi popolarità e follower. Negli altri post mostrava come inalare la panna dal naso, come chiudersi le palpebre usando delle pinze o fingere di rompersi un braccio con delle pentole. E la protagonista delle sfide era sempre lei, non una ragazzina con poca dimestichezza o consapevolezza dei contenuti del suo profilo social, ma una donna navigata, che postava video proprio per aumentare i suoi seguaci. «Si parla tanto di genitori che devono essere da esempio, ma non possono esserlo se sono loro per primi a fare cose pericolose sul web. Per questo i ragazzi tendono a non vederli più come maestri di vita» ha commentato la dirigente della postale Toscana, Alessandra Belardini, che ha assicurato che i filmati «saranno rimossi».
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