I tifosi del Marocco "sono scimmie urlatrici". Il post del consigliere leghista fa scoppiare il caos: interviene il sindaco

I tifosi del Marocco "sono scimmie urlatrici". Il post del consigliere leghista di Rimini fa scoppiare il caos: interviene il sindaco
I tifosi del Marocco "sono scimmie urlatrici". Il post del consigliere leghista di Rimini fa scoppiare il caos: interviene il sindaco
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 14:37

RIMINI- I tifosi del Marocco paragonati “scimmie urlatrici”. Il post pubblicato da Marco Fiori, consigliere comunale di Santarcangelo di Romagna in quota Lega, finisce al centro di una bufera politica. Tant’è che ad intervenire sulla questione si muove anche il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. In un post il consigliere aveva scritto: “Spero che il Marocco venga eliminato dal mondiale, così finalmente smetteremo di vedere le scimmie urlatrici far casino per strada”. Di fronte alla frase del consigliere, è il sindaco di Rimini a porre l’attenzione parlando di “indignazione” e “pietà umana”.

Le scuse

Il consigliere Marco Fiori in una successiva nota stampa a freddo si è poi scusato: "Mi dispiace moltissimo per l'inutile clamore suscitato da un mio commento che, sbagliando, non credevo potesse essere considerato così offensivo.

Sono rimasto colpito, in questi giorni, da certe manifestazioni anche di carattere violento capitate in città italiane e all'estero. La vandalizzazione di piazza Gae Aulenti a Milano, dopo la vittoria della squadra del Marocco, l'intervento delle forze dell'ordine, addirittura una persona che cercava di sedare una rissa accoltellata, hanno motivato il mio sconcerto e un'opinione critica su quanto avvenuto". Poi aggiunge: "Scimmia urlatrice non è di per sè un'offesa. Viene usata comunemente per definire persone urlanti che fanno casino. Mi scuso certamente se qualcuno si è sentito colpito ma la frase in sè non offende nè va ad intaccare alcuna sfera sensibile. Ribadisco le scuse sincere, pur evidenziando che emerge ancora una volta una certa strumentalità unidirezionale di chi si attacca a frasi magari stupide ma del tutto innocue pur di farne un caso politico".

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